Studioso americano:
“Gli esseri umani non provengono dalla Terra,
“Gli esseri umani non provengono dalla Terra,
ma da un altro pianeta”
I teorici degli Antichi Astronauti ci hanno proposto la possibilità estrema che una specie intelligente aliena abbia visitato il nostro pianeta migliaia di anni fa e che abbia in qualche modo modificato il nostro codice genetico, facendo compiere al genere homo un salto evolutivo che avrebbe richiesto milioni di anni.
Ora, un ecologista statunitense in un nuovo libro avanza un'ipotesi ancora più ardita: gli esseri umani non proverrebbero affatto dalla Terra, ma si sarebbero sviluppati su un altro pianeta e poi trasportati qui. Le prove? Alcune nostre caratteristiche fisiologiche che mal si adattano al pianeta Terra.
A sostegno della sua tesi, Silver offre alcuni argomenti basati sulla fisiologia umana che secondo lui fanno pensare che gli umani non si sarebbero evoluti insieme alle altre forme di vita del pianeta Terra. Come egli stesso afferma nel suo libro, il lavoro si basa sulle evidenze scientifiche circa le differenze fisiologiche tra gli esseri umani e gli altri animali.
Mentre il pianeta Terra sembra soddisfare a pieno le esigenze degli esseri viventi, gli esseri umani, in alcuni casi, sembrano essere dei disadattati, in quanto soffrono di alcuni ‘difetti’ che rivelano che essi non ‘sono di questo mondo’.
Come spiega l’articolo comparso su Yahoo News, presumibilmente, l’umanità è la specie più evoluta del pianeta, eppure è sorprendentemente inadatta e mal equipaggiata per l’ambiente terrestre: il sole provoca delle scottature sulla sua pelle, per esempio; inoltre, il fatto che soffra di mal di schiena mostra che è stato concepito in un ambiente a più bassa gravità; come spiegare, poi, le difficoltà che incontrano le femmine umane nel parto? E’ strano che le teste dei neonati siano così grandi, rendendo difficile il parto, fino a provocare la morte della madre e del bambino. Ed infine, perché siamo afflitti da malattie croniche?
Secondo Silver, nessuna altra specie autoctona del pianeta Terra ha questo tipo di problemi. “La Terra è in grado di soddisfare le nostre esigenze in quanto specie, ma forse non in maniera così efficace come aveva pensato chi ci ha portato qui”, spiega l’ecologo. “Le lucertole possono rimanere al sole tutto il tempo che vogliono. Se noi ci esponiamo al sole per un’intera giornata, il giorno dopo siamo coperti di scottature. Inoltre, veniamo abbagliati dalla luce del sole, fenomeno che la maggior parte degli animali non sperimenta”.
Inoltre, sembra che gli esseri umani siano sempre affetti da un qualche tipo di malattia. “Siamo tutti malati cronici”, spiega Silver. “Infatti, è pressoché impossibile trovare una persona che è al 100% della sua forma e in perfetta sanità fisica. Credo che molti dei nostri problemi derivino dal semplice fatto che i nostri orologi biologici interni si sono evoluti per una giornata di 25 ore (come dimostrato dai ricercatori del sonno), mentre il giorno terrestre della Terra dura solo 24 ore”.
In più c’è una quella curiosa sensazione prevalente avvertita da molte persone, le quali sentono di non appartenere a questo posto o che semplicemente “c’è qualcosa che non va”.
Mentre il pianeta Terra sembra soddisfare a pieno le esigenze degli esseri viventi, gli esseri umani, in alcuni casi, sembrano essere dei disadattati, in quanto soffrono di alcuni ‘difetti’ che rivelano che essi non ‘sono di questo mondo’.
Come spiega l’articolo comparso su Yahoo News, presumibilmente, l’umanità è la specie più evoluta del pianeta, eppure è sorprendentemente inadatta e mal equipaggiata per l’ambiente terrestre: il sole provoca delle scottature sulla sua pelle, per esempio; inoltre, il fatto che soffra di mal di schiena mostra che è stato concepito in un ambiente a più bassa gravità; come spiegare, poi, le difficoltà che incontrano le femmine umane nel parto? E’ strano che le teste dei neonati siano così grandi, rendendo difficile il parto, fino a provocare la morte della madre e del bambino. Ed infine, perché siamo afflitti da malattie croniche?
Secondo Silver, nessuna altra specie autoctona del pianeta Terra ha questo tipo di problemi. “La Terra è in grado di soddisfare le nostre esigenze in quanto specie, ma forse non in maniera così efficace come aveva pensato chi ci ha portato qui”, spiega l’ecologo. “Le lucertole possono rimanere al sole tutto il tempo che vogliono. Se noi ci esponiamo al sole per un’intera giornata, il giorno dopo siamo coperti di scottature. Inoltre, veniamo abbagliati dalla luce del sole, fenomeno che la maggior parte degli animali non sperimenta”.
Inoltre, sembra che gli esseri umani siano sempre affetti da un qualche tipo di malattia. “Siamo tutti malati cronici”, spiega Silver. “Infatti, è pressoché impossibile trovare una persona che è al 100% della sua forma e in perfetta sanità fisica. Credo che molti dei nostri problemi derivino dal semplice fatto che i nostri orologi biologici interni si sono evoluti per una giornata di 25 ore (come dimostrato dai ricercatori del sonno), mentre il giorno terrestre della Terra dura solo 24 ore”.
In più c’è una quella curiosa sensazione prevalente avvertita da molte persone, le quali sentono di non appartenere a questo posto o che semplicemente “c’è qualcosa che non va”.
Ellis Silver spera che il suo libro possa aprire un dibattito, in modo da ispirare più persone a cercare prove ulteriori rispetto alla sua ipotesi. “Il libro è stato pubblicato principalmente per valutare la reazione dei lettori e provocarne il pensiero, in particolare tra coloro che non avevano mai considerato tale possibilità”.
Ciao Wlady, un pianeta prigionr oppure un pianeta laboratorio oppure ancora, come ho letto, un pianeta scuola per permettere ala nostra essenza di elevarsi attraverso diverse vite ed esperienze, le ipotesi sono molte e tutte plausibili, trovo il fatto che non siamo originari della terra trova molti riscontri, la nostra spina dorsle non è adatta alla forza di gravità ed abbiamo ernie del disco e varie patologie, la ghiandola pineale ritenuto da alcuni come cervello rettiliano ed un dna cui il 90% è ritenuto spazzatura ma il nostro corpo fisico elimina quello che non serve quindi se lo mantiene un motivo ci sarà.
RispondiEliminaMi piace l'affermazione del Prof. Biglino nella sua ultima opera, " l'essere umano è un OGM".
Saluti carissimo e buona domenica.
Esatto Zak, è come scrivi, siamo OGM e, ci stanno ancora lavorando sopra per trasformarci in macchine ubbidienti.
RispondiEliminaHo pubblicato questo articolo anche nel forum di CDC, fatti due risate:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=186345#186345
Buona domenica Zak.
L'ipotesi dell'intervento esterno è plausibile degna di attenzione, anche se devono essere raccolti altri elementi a suffragarla. Più che di pianeta-prigione parlerei di pianeta stalla in cui allevare uomini, considerati alla stregua di schiavi. Dubito anche si possa pensare all'evoluzione: vedrei dei balzi, dei cambiamenti anche involutivi.
RispondiEliminaCiao
Sì Zret, l'intervento esterno è il più convincente; creati qui a loro "immagine e somiglianza" o catapultati da un'altra dimensione, poco importa, l'unica ipotesi dell'evoluzione darvinista non regge.
EliminaCertamente "schiavi", per la raccolta dei minerali; i reperti archeologici trovati nell'Abzu (Africa del sud), vecchi di duecentomila anni, sono lì a testimoniare le miniere aurifere che in passato (e ancora oggi) esistono.
L'oro, deve avere un fondamento importante nella schiavitù dell'uomo e prima ancora, negli operai "Igigi" Anunnaki, schiavi anche loro di quel metallo così importante.
Forse stanno arrivando a mietere il raccolto di quel metallo che tutti bramano anche ancestralmente.
Evoluzione e involuzione fanno parte della nostra dimenticata storia, anche se non esistono prove a sostegno Atlantide, Mu Lemuria, hanno visto l'era d'oro dell'umanità, per poi ricadere nel baratro.
Dalle mie letture sembrerebbe che l'umanità si sia alternata con distruzione e rinascita ogni 3600 anni; ci sono strati sovrapposti di reperti archeologici che indicano la caduta della civiltà, mentre sotto altri strati più antichi, una fiorente tecnologia avanzata.
L'età involutiva è iniziata con l'avvento dell'industrializzazione, alla fine del XVII secolo.
Ora, mancano pochi secondi alla mezzanotte dell'era atomica.
Ciao
Carissimo Wlady, la ricostruzione da te elaborata è più che credibile. E' vero: l'involuzione cominciò proprio con la prima rivoluzione industriale che fu invero involuzione industriale. Resta solo una labile speranza che qualcosa si salvi dall'incendio finale.
RispondiEliminaCiao
Alcuni si salveranno (forse) sottoterra, le basi le hanno già approntate, sono le arche del terzo millennio, qualcuno ci guarderà dall'alto, il resto, polvere era e polvere diventerà, a poco servirà nascondersi.
EliminaUn caro abbraccio Zret