domenica 20 ottobre 2013

"Disce aut discete"

 

Assorbitore di onde elettromagnetiche 

Sulla base di un articolo pubblicato anni fa sul "Corriere della Salute", scritto da Angelo de' Micheli, è stato realizzato un piccolo prototipo di sistema per neutralizzare nocive onde elettromagnetiche a breve distanza. L'articolo in questione diceva:

Siamo circondati dallo "smog" elettromagnetico: telefoni cellulari, forni a microonde, televisori, monitor di computer, lampade al neon sono tutte fonti di deboli onde elettromagnetiche. Ma sarebbe sufficiente tenere in tasca della grafite, in pratica della polvere di matita temperata, per avere sempre con noi un valido "antidoto" contro i possibili effetti nocivi di queste emissioni (cefalea, astenia, debolezza, depressione). L'ideale, anzi, sarebbe mettere la grafite in una provetta di vetro a contatto con la pelle.


(Corsivo mio). Facile da fare senza nessuna spesa, basta una matita un filo di rame, uno spiedino di legno per avvolgere il filo, un campioncino di profumo usato e un martello per sbriciolare la mina della matita. 




Ipocrisia farisaica e ignoranza caprina 

la salma di Priebke non viene  ammessa in una chiesa cattolica per due motivi:

1) «non ha dato segni di pentimento»: ho già chiarito sopra quanto questa affermazione sia insulsa e ipocrita; 2) «non ha arretrato di un millimetro dalle sue tesi negazioniste», dal che si desume che un “negazionista” non merita funerali religiosi e magari dev'essere seppellito in terra sconsacrata.

Quale sublime esempio di pietà cristiana! Quale commovente e fedele applicazione del principio evangelico “amate i vostri nemici”!

Ammetto il colpo basso: il Novum testamentum graece et latine  di Augustinus Merk riporta. in riferimento  a Matteo 5,44, una glossa della Recensio Licinianea che dice: «agapàte tous ekhthroùs umòn: ei me èi oùtoi nazistòi eisìn», «amate i vostri nemici: a meno che costoro non siano nazisti».

Così anche la Chiesa è servita, coll'assordante silenzio di papa Francesco su una tale ignobile decisione pretesca.

Sembra una tragica allucinazione collettiva; sembra che il porcaio mediatico, nelle sue deliranti farneticazioni,  abbia preso un insignificante capitano delle SS per Himmler in persona.

Finora ho parlato di ipocrisia farisaica. L'ignoranza caprina è evidentissima. I nostri parlamentari non hanno la più vaga idea neppure della storiografia olocaustica, figuriamoci del revisionismo storico. Essi giudicano e decidono a scatola chiusa.

Se qualcuno avesse almeno la curiosità (non si può pretendere l'onestà) intellettuale di aprire la scatola, può dare un'occhiata allo studio revisionistico di oltre 1500 pagine apparso di recente in pdf col titolo The “Extermination Camps” of “Aktion Reinhardt” (I “campi di sterminio” dell' “Azione Reinhardt”), che è stato redatto da Thomas Kues, Jürgen Graf e Carlo Mattogno.

Il revisionismo olocaustico è questo, non la ridicola parodia che ne presenta il porcaio mediatico da cui tutti traggono le loro incrollabili, vuote certezze. 
Leggi l'articolo corposo QUI 

 

 Quousque tandem?
Il potere non corrompe: il potere è corruzione. 

 

La situazione diventa sempre più intollerabile, giorno dopo giorno. Non sono tanto le criminali decisioni dei governi tutti ad esasperarci, misure cui siamo purtroppo avvezzi, quanto la viscosa ipocrisia con cui il potere ammanta ogni suo atto. Questa disgustosa doppiezza è amplificata dai media di regime, in particolare dalla televisione di Stato. La televisione – si sa – è la quintessenza della menzogna e, quando essa enfatizza certi eventi (non di rado sono accadimenti inventati), sentiamo puzza di bruciato.

Combinazione (come no...) le esequie negate a Priebke sono concomitanti con il tentativo parlamentare di perseguire il "reato d’opinione", introducendo, ope legis, il delitto di negazionismo (qui inteso come disconoscimento del cosiddetto “olocausto” e non come adesione alla balzana “teoria della condensazione”). Tutta questa gazzarra serve a stordire l’opinione pubblica, ad annebbiarne le menti, ad esacerbare gli animi. Giustamente si condannano le atrocità perpetrate dall’ex capitano tedesco che obbedì ad ordini precisi, ma si cancellano con un colpo di spugna le scelleratezze del sistema di ieri, di oggi, di domani, soprattutto dei "buoni", gli Alleati, i Salvatori. 
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SCIE CHIMICHE: GIANNI LANNES INTERROGA IL PRIMO MINISTRO LETTA E IL MINISTRO MAURO   

di Gianni Lannes 

Ho scritto al presidente del consiglio dei ministri pro tempore, Enrico Letta e al pro tempore ministro della difesa, Mario Mauro. Visto e considerato che i parlamentari intascano solo un lauto stipendio, allora interrogo personalmente chi comanda (per conto terzi). In qualità di cittadino della repubblica italiana, esigo una risposta veritiera sul grado di inquinamento in atto nel nostro Paese, provocato dalle scie chimiche.  

Invito chiunque abbia a cuore la vita dei bambini e la propria esistenza ad inviare ai sottostanti indirizzi di posta elettronica - nonché ai mass media - il seguente messaggio, da me già inoltrato. Dubito che simili autorità rispondano. Il loro probabile silenzio sarà comunque eloquente, e così darà energia alle azioni per contrastare efficacemente, e ad ogni livello, l'aerosolterapia bellica della NATO.

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http://www.tankerenemy.com/ 



VERBO UNICO: VIETATO PER LEGGE IL DISSENSO CRITICO IN ITALIA 

VERBO UNICO: VIETATO PER LEGGE IL DISSENSO CRITICO IN ITALIA

di Gianni Lannes

Nel bel-paese ora si censura nuovamente il libero pensiero: infatti il Parlamento tricolore si accinge a varare l’ennesima legge repressiva. Un nuovo reato appena inventato: il negazionismo storico su una vicenda particolare, consegnata ai posteri dalla storiografia ufficiale dei vincitori. Gli ebrei non si criticano. E guai a sfiorare la Shoah. Non metto in dubbio che il popolo “Eletto” sia stato perseguitato dai nazisti. Perché allora per gli zingari rinchiusi nei campi di concentramento, non vale lo stesso principio? In ogni caso, qualsiasi opinione in merito compresa la ricerca storiografica che non ossequia il dogma imperante è messa al bando.  

E' in atto un genocidio contro il popolo palestinese, ma si fa finta di niente a livello nazioonale ed internazionale. La Palestina è stata trasformatra dal governo sionista di Israele in un immenso lager. L'esercito di Tel Aviv usa armi proibite, addirittura ordigni neutronici che emano radiazioni letali e spara da sempre sui bambini.
 
La risoluzione 3379 del 10 novembre 1975, con 72 voti favorevoli e 35 contrari (di cui 32 astenuti), "determina che il sionismo è una forma di razzismo e di discriminazione razziale”. Il 16 dicembre 1991, con la risoluzione 46/86, è stata revocata (per volere di Bush senior) a condizione che Israele partecipasse alla Conferenza di Pace di Madrid 

In democrazia, in uno Stato di diritto, in un paese civile, un’opinione pacifica, insomma un'idea non può essere impedita e repressa dal codice penale. La disinformazione si affronta con la cultura, con la libera circolazione delle idee, con il confronto dialettico.
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I 10 Sintomi della Dipendenza da Social Network

I social network si stanno sempre più impossessando della vita delle persone, servizi come Facebook e Twitter non solo vengono usati per comunicare e rimanere in contatto con i propri amici, ma ormai sono diventati fonti inesauribili di informazioni, notizie, svago,ecc.. 

Basta scendere in strada e chiedere a qualcuno se dispone di un account su Twitter o Facebook, e nel 90% dei casi risponderà in modo affermativo.

Il problema sorge quando gli utenti sviluppano una dipendenza da queste reti sociali, situazione difficile da contrastare visto che ormai grazie all'incredibile diffusione dei dispositivi mobili la tentazione è sempre a portata di mano e molti difficilmente rinuncerebbero all'illusione generata dai social.

Di seguito vi propongo una lista dei 10 sintomi più comuni che indicano la dipendenza da social network:

1-La prima e ultima cosa che fai nella giornata è controllare Facebook o Twitter
2-Ti senti disperato quando non hai connessione a internet

3-Ti senti smarrito se ti trovi in un luogo dove non puoi ricaricare la batteria dello smartphone

4-Scrivi messaggi mentre guidi per aggiornare Facebook, pubblicare un Tweet o chattare su Whatsapp

5-Usi lo smartphone mentre cammini

6-In ogni posto che vai utilizzi la geolocalizzazione per far sapere dove sei

7-Ti deprimi se non ricevi Mi piace o Retweet

8-Al ristorante non ti importa se i piatti si freddano perchè devi scattare la foto perfetta alle portate e mentre parli con gli altri allo stesso tempo usi lo smartphone

9-Ogni attimo libero che hai controlli i social

1o-Preferisci la vita virtuale sui social network rispetto alla vita reale

Se ti ritrovi in almeno la metà dei sintomi sopra elencati allora il rischio di dipendenza potrebbe essere elevato!

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