sabato 17 agosto 2013

"La stirpe dei semidèi"

 

L'Adamo fu una nuova stirpe: i "semidèi".

Enki, che probabilmente fu il primo a generare semidèi, guardava con occhio benevolo a questo sviluppo, a differenza di Enlil. Come Enki anche Ninmah, che lo aveva aiutato a creare l'Adamo, non era contraria a questa ibridazione, perché era nella sua città, il centro medico chiamato Shuruppak, che viveva l'eroe sumero del Diluvio.

Il fatto che fosse elencato nella Lista dei Re sumera come il decimo sovrano antidiluviano indica che i ruoli chiave di intermediario fra gli dèi e il popolo-re e sacerdote-venne assegnato a semidèi.

La pratica venne ripresa dopo il Diluvio; in particolare i re si vantavano di essere "seme" di questo o di quel dio (pur di legittimare il diritto al trono alcuni inventarono addirittura di sana pianta uno di questi legami). 

Questo nuovo tipo di incontro divino che produsse una nuova stirpe di umani (sia pure in numero limitato) creò problemi non solo ai capi degli Anunnaki, ma anche allo stesso genere umano. La Bibbia riconosce il rapporto sessuale fra gli Anunnaki e gli umani quale aspetto più importante degli avvenimenti che precedettero e che culminarono con il Diluvio.

Infatti, i versi introduttivi alla narrazione del Diluvio sottolineano proprio questo fenomeno dei matrimoni misti. Questo sviluppo viene presentato come un problema per Yahweh, causa di dolore e di dispiacere per aver creato i terrestri.

Ma come riferiscono le fonti pseudepigrafiche più dettagliate, il nuovo tipo di incontri divini creò problemi anche agli stessi interessati e alle loro famiglie. Il primo caso di cui ci giunge notizia, riguarda proprio il protagonista del Diluvio e la sua famiglia. La storia solleva anche la domanda se questi (chiamato Ziusudra nei testi sumeri e Utnapishtim in quelli accadici) era o no un semidio.

Gli studiosi hanno creduto a lungo che, fra le fonti del Libro di Enoch ci fosse un testo perduto chiamato Libro di Noè. La sua esistenza era stata desunta da una serie di precedenti scritti; ,a se ne ebbe certezza soltanto quando, nelle grotte della zona di Qumram, non distante da Gerico, venne trovato fra i rotoli del Mar Morto una sorta di Libro di Noè.

Stando a quanto si evince dalle parti più importanti del libro, quando Bath-Enosh, moglie di Lamech, dette alla luce Noè, il bambino era così diverso dagli altri, da far sorgere tormenti e sospetti nella mente di Lamech:

Il suo corpo era bianco come la neve e rosso come un
bocciolo di rosa e i capelli sulla sua testa  e i suoi riccioli
erano bianchi come la neve e i suoi occhi erano chiari.
E quando aprì gli occhi, illuminò
tutta la casa come il Sole e la casa era molto lucente.
E poi si sollevò nelle mani della levatrice
aprì la bocca e conversò con il Signore della Giustizia.

Scioccato, Lamech corse da suo padre Matusalemme e dosse:
Ho generato un figlio strano e
non simile all'uomo, che somiglia piuttosto ai figli del Dio
dei Cieli, a la sua natura è diversa, e lui 
non è come noi (...)
E mi sembra che non sia nato da me, ma dagli angeli.
In altre parole Lamech sospettava che la gravidanza di sua moglie fosse da attribuire a uno dei "figli del dio dei cieli", a uno dei "Guardiani"!
Lamech, triste e perplesso, non andò da suo padre Matusalemme solo per condividere con lui il problema, ma anche per richiedergli assistenza specifica. A questo punto veniamo a sapere che Enoch, che era stato portato via dagli Elohim, era ancora vivo e stava bene e che risiedeva in un "palazzo fra gli angeli", non nel cielo distante, ma "ai confini della Terra".

Quindi Lamech chiese al proprio padre di compiere delle ricerche e di scoprire se qualcuno dei Guardiani si fosse accoppiato con sua moglie. Una volta raggiunto il luogo, non avendo il permesso di entrarvi, Matusalemme chiamò a gran voce Enoch e, dopo un po', Enoch, rispose. Matusalemme gli raccontò della strana nascita e dei dubbi del povero Lamech sulla vera paternità di Noè.


Confermando che il matrimonio misto, da cui nascevano semidèi, era già iniziato ai tempi di Jared, Enoch, tuttavia rassicurò Matusalemme che Noè era davvero figlio di Lamech e che il suo aspetto inusuale e la sua mente brillante erano segni che verrà un Diluvio e una grande distruzione che durerà un anno, ma che Noè e la sua famiglia erano destinati ad essere salvati.

Enoch disse di essere a conoscenza di tutto ciò perché <<il Signore mi ha mostrato e mi informato e l'ho letto nelle tavole celesti>>. Stando ai frammenti in ebraico-aramaico del Libro di Noè, scoperto fra i rotoli del Mar Morto, la prima reazione di Lamech nel vedere questo bambino così diverso dagli altri fu di chiedere spiegazioni alla propria moglie, Bath-Enosh ("figlia discendente di Enosh").

Come tradotto da T.H. Gaster (The dead Sea Scriptures) e da H. Dupont-Sommer (The essene Writings from Qumram) la collana II del frammento di un rotolo inizia con Lamech che confessa che non appena aveva visto il neonato Noè.
Pensai nel mio cuore che era stato concepito da uno dei Guardiani, uno dei santi (...) E il mio cuore cambiò nel mio petto a causa del bambino. Poi Io, Lamech, corsi da Bath-Enosh, mia moglie, e le dissi: Voglio che tu mi faccia un giuramento sull'altissimo, sul Signore supremo sul Re di tutti i mondi, sul sovrano dei Figli del Cielo e che mi dica la verità se (...)
Ma se si esamina il testo originale ebreo-aramaico del rotolo, si scopre che laddove i traduttori moderni hanno usato il termine Guardiani, il testo originale (vedi figura sotto) dice in realtà, Nefilim.


(Si è scoperto che la traduzione non esatta della parola "Guardiani" deriva dalle recensioni greche eseguite da traduttori creco-egizie di Alessandria che ritenevano che il termine avesse lo stesso significato dell'egizio "dio", NeTeR, che letteralmente significa "Guardiano". Il termine ha comunque un legame con l'antica Sumer, o più correttamente con Shumer, che significava "Terra dei Guardiani"). Lamech, dunque, sospettava che quel figlio non fosse suo. Chiedendo alla moglie di dirgli la verità sotto giuramento, lei gli rispose implorando che lui <<ricordasse i (miei) sentimenti delicati>>, anche se riconobbe che <<la situazione era davvero allarmante>>.

Nell'udire questa risposta ambigua e ancora più evasiva, Lamech si agitò (...) e il suo cuore si sconvolse. Nuovamente implorò la propria moglie di dirgli la verità <<e non bugie>>. Così lei disse, <<ignorando i (miei) sentimenti delicati, ti giuro davanti al Santo e Grande, al Dio dei Cieli e della terra che questo seme viene da te, che il concepimento è tuo e che questo frutto lo hai piantato tu e non qualche estraneo o un qualche Guardiano, uno degli esseri celesti.

Come sappiamo dal resto della storia. Lamech non riuscì mai a scrollarsi di dosso i dubbi, a dispetto di tutte le rassicurazioni. A cosa si riferiva Bath-Enosh quando gli chiedeva di prendere in considerazione "i suoi sentimenti delicati"? Si trattava di una copertura della verità? Come abbiamo già visto, Lamech corse poi da Matusalemme, suo padre, e, attraverso Enoch cercò di scoprire la verità.

Le fonti pseudepigrafiche concludono la storia fornendo rassicurazioni sulle origini di Noè, spiegando che i suoi tratti e la sua intelligenza davvero insoliti erano solo segni del ruolo che gli sarebbe stato assegnato di salvatore del seme umano.
Per quel che ci riguarda, possiamo solo restare a meditare poiché, secondo le fonti sumere della narrazione, l'eroe del Diluvio era, con tutta probabilità, un semidio. Gli incontri divini a sfondo sessuale ebbero inizio, secondo le fonti sopracitate, all'epoca di Jared, padre di Enoch. A dire il vero il suo nome, in queste stesse fonti, viene fatto derivare dalla radice Yrd che, in ebraico, significa "discendere", ricordando la discesa dei figli degli dèi in combutta sul monte Hermon.

Usando le formule cronologiche che abbiamo adottato precedentemente, potremmo calcolare quando accadde. Stando alle fonti bibliche Jared nacque 1.196 anni prima del Diluvio, suo figlio Enoch 1.034 anni prima del Diluvio; Quindi Matusalemme 969 anni prima del Diluvio; Lamech suo figlio 782 anni prima del Diluvio e, alla fine, Noè, figlio di Lamech, 600 anni prima del Diluvio.

;oltiplicando questi numeri per 60 e aggiungendo13.000 anni arriviamo alla seguente cronologia:

Jared nato                  84.760 anni fa
Enoch nato                 75.040 anni fa 
Matusalemme nato      71.140 anni fa
Lamech nato               59.920 anni fa
Noè nato                    49.000 anni fa

Tenendo in mente che questi patriarchi antidiluviani vissero ancora per molti anni dopo aver dato alla luce i propri successori, queste sono età strabilianti (come affermano gli studiosi) se espresse in anni terrestri - ma appena una manciata di anni se misurati in sar (uno sar nibiruano corrisponde a 3600 anni terrestri)

A dire il vero una delle tavole con la lista sumera dei re (nota come W.B.62, attualmente conservata all'Ashmolean Museum di Oxford, Inghilterra) attribuisce al protagonista del Diluvio (Ziusudra, in sumero), un regno di dieci sar o 36.000 anni terrestri fiono al diluvio stesso.

Sono esattamente gli stessi 600 anni che la Bibbia attribuisce a Noè al momento del Diluvio, moltiplicati per sessanta (600X60=36.000, corroborando non solo la simmetria fra i due eventi, ma anche il nostro suggerimento per correlare le età dei patriarchi/sovrani antidiluviani, citati da finti sumere e bibliche.

Sviluppando una cronologia plausibile per queste fonti, apprendiamo così che questa nuova forma di incontro divino ebbe luogo circa 80.000 anni fa, ai tempi di Jared. prosegui poi ai tempi di Enoch, e causò una crisi famigliare alla nascita di Noè, circa 49.000 anni fa.

Qial erta la verità intorno alla paternità di Noè? Era un semidio come aveva sospettato Lamech, oppure era proprio seme del suo seme, come Bath-Enoch, sia pure offesa, gli aveva confermato? La Bibbia dice di lui (per seguire la taduzione più corrente) che era un uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e (che) camminava con Dio. 



Una traduzione più letterale direbbe: "uomo giusto di genealogia perfetta, che camminava con Elohim". L'ultima qualifica è identica a quella utilizzata dalla Bibbia per descrivere i contatti divini di Enoch; e ci si deve anche chiedere se questa affermazione, apparentemente innocua, non celi altro significato.

Comunque sia, certo e che, rompendo i propri tabù, i giovani Anunnaki/Nefilim dettero il via a una catena di eventi contraddittori. Presero le figlie degli uomini come mogli perché erano genericamente compatibili: eppure l'umanità doveva essere sterminata proprio perché era stata riprogrammata e perfezionata.

Non erano le femmine umane che desideravano i giovani Anunnaki, bensì l'esatto contrario; ma ironicamente era l'umanità che doveva essere punita <<Yahweh si pentì di aver fatto l'uomo sulla Terra>> e aveva preso una terribile decisione: <<Sterminerò dalla Terra l'uomo che ho creato>>.

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