mercoledì 29 febbraio 2012

Quando gli immortali morirono


Tra queste pagine abbiamo già parlato dell'immortalità degli dèi Anunnaki fosse in realtà una grande longevità che può essere attribuita al loro ciclo vitale nibiruano. Il concetto degli déi (o perfino dei semidei) come esseri immortali ci è arrivato dalla Grecia: la scoperta dei miti cananiti nella loro capitale Ugarit (sulla costa mediterranea della Siria) ha mostrato dove hanno preso l'idea i Greci.

Elencando le coppie di antenati su Nibiru, gli Anunnaki ammettevano che fossero morti da tempo. Nel primo racconto sul paradiso di Enki e Ninmha lei lo colpisce con malattie (per porre fine alle sue intemperanze sessuali) che lo portano quasi alla morte, permettendo che gli déi si ammalino e muoiano. 

In effetti, l'arrivo stesso di Ninmha la dottoressa con il suo gruppo di infermiere ammette la presenza di malattie fra gli Anunnaki. Lo spodestato Alalu, ingoiando la virilità di Anu, morì avvelenato. Il malvagio Zu fu catturato e giustiziato.

I testi sumeri descrivono la morte del dio Damuzi, annegato mentre cercava di fuggire agli sceriffi di Marduk. La sposa Inanna Ischtar, ne recuperò il corpo, ma tutto quello che poté fare fu mummificarlo nella speranza di una resurrezione futura.

Vari testi parlano di Damuzi come residente degli inferi. La stessa Inanna Ischtar, recatasi senza essere stata invitata nel regno del mondo inferiore di sua sorella, fu messa a morte: "un cadavere appeso a un palo". Due salvatori androidi recuperarono il suo corpo e lo riportarono in vita con un pulsatore e un emettitore.

Quando il vento nucleare del male cominciò a soffiare verso la Sumeria, gli déi e le dee, né immuni né immortali, fuggirono precipitosamente in presa al panico. Il dio Nannar/Sin indugiò e rimase zoppo, la grande dea Bau di Lagash si rifiutò di abbandonare il proprio popolo e il giorno della calamità fu il suo ultimo giorno.

"Quel giorno la tempesta la portò via come se fosse stata una mortale", si legge in un testo delle lamentazioni. Nella versione babilonese dell'Enuma elish, che veniva letta in pubblico durante la festa per il nuovo anno, un dio di nome Kingu (omonimo del comandante della schiera di Tiamat) fu ucciso per ottenere il sangue necessario per la creazione dell'uomo.

In Sumeria la morte degli déi era accettata come il racconto della loro nascita. La domanda è: dove venivano sepolti?

Seguirà la storia della dea che non se n'è mai andata: "Nin.shu.ba.ad", "Nin.Pu.a.bi", morta sulla terra ma con DNA misto? Umano/Anunnaki...

Quando i giganti abitavano la Terra p.368-369 di Zecharia Sitchin

6 commenti:

  1. ho letto sitchin ma confesso che sti post sugli anunnaki li divoro a prescindere.... ;)

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  2. Ciao Theyogi, bentrovato.

    Si cerca di comprendere il passato dai reperti archeologici lasciatoci da antiche civiltà; e Sitchin è stato un grande traduttore di tavolette sumeriche scritte in carattere cuneiforme.

    Anche Mauro Biglino, è un ottimo professore e ricercatore delle scritture bibliche, e spiega in maniera più selettiva e avvincente le cronache del passato, viste con un occhio più sulla cronaca che sulla religione.

    Ciao ... ;)

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  3. salve a tutti,è la prima volta che scrivo su questa pagina,a dire il vero mi sono iscritto ora,trovo il sito molto interessante e spero di poter collaborare con voi…sono un lettore e ammiratore di sitchin da più di 15 anni e avrei piacere di condividere alcune impressioni con altre persone che sanno certamente di cosa sto parlando…volevo attirare la vostra attenzione su un’affresco famoso della cappella sistina,”il giudizio universale”…la scena rappresenta la caduta all’inferno per certi e la riconquista del paradiso per altri,e questa visione delle 2 parti,a noi che sappiamo di cosa stiamo parlando ,è chiara…ora andiamo a focalizzare i personaggi centrali della vicenda, il perchè sono divisi e da chi sono divisi,perchè danno l ‘impressione di litigare e quale sia il motivo della lite,quanti ve ne sono da una parte e quanti dall’altra e il loro diverso modo di mostrarsi,quali atteggiamenti propongono e quali difetti mostrano e poi il disappunto delle figure centrali,verso entrambi le parti e poi in ultimo ,ma di grande valore,il volto di Michelangelo nella pelle “umana” scuoiata,sollevata da una delle figure più in vista…osservate questa scena,voi che sapete di cosa parliamo,e valutate da soli ,io l’ho fatto…non aggiungo altro per non confondere il vostro pensiero,sono certo che uno sguardo all’immagine vale più di tante parole … grazie per il vostro tempo,buona visione…ciao… ];-):::

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  4. Ciao "colui che crea le cose" (Ea En.ki), bentrovato, ti sei trovato un bell'epiteto :).

    A presto leggerti ...

    Ciao

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    1. grazie ...sono contento che hai risposto,ho messo il messaggio anche in altri siti,legati a sitchin (colui che mi ha aperto l'occhio che ancora tenevo chiuso),ma non ha risposto nessuno...mi piacerebbe davvero che dai un'occhiata al dipinto sopra-indicato,io ci trovo tante similitudini con i personaggi dell'epopea pre-sumera,dopo tutto noi sappiamo che un'artista come Michelangelo,nell'atto di dipingere la Sistina,abbia avuto la possibilità di vedere,di attingere nella biblioteca del Vaticano,che è sicuramente colma di scritti antichi,e segreti per noi comuni mortali,e possiamo immaginarci come un artista sappia nascondere nelle sue opere un messaggio da codificare,per i posteri . Prendi il tempo che serve,anche se al primo sguardo,si notano subito atteggiamenti,che a noi,che abbiamo letto i libri di Zecharia,non possono restare nascosti. buona serata...

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    2. Ciao Ea Nudimmud,

      grazie del suggerimento, senza dubbio Michelangelo, oltre al suo tormento, era un iniziato, come tanti altri personaggi di spessore della storia, e come sai ... le cose si nascondevano molto bene nel metterle in evidenza, il rischi come sempre era di passare per eretici con tutte le conseguenze del caso, Giordano Bruno docet...

      Ciao.

      Ps: ti ho risposto anche nell'altro articolo :)

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