venerdì 16 dicembre 2011

La festa delle ipocrisie


Siamo vicini al culmine dell'inverno, a partire dal giorno 21 dicembre, le giornate cominciano ad allungarsi, è una cosa che si ripete ogni anno, l'inclinazione dell'asse terrestre comincia ad allungarsi rispetto al sole.

Nell'emisfero boreale, avvolto nella notte invernale, le persone si raccolgono attorno al fuoco, in una casa o in una capanna, in un iglo, in una caverna, o anche sotto un manto stellato, ma sempre tutti in gruppo, per vincere la paura della notte, del freddo, e dell'angoscia che accompagna l'umanità nel periodo invernale.

E' la festa della famiglia, della comunità, che ha accompagnato per millenni il genere umano, nell'attesa della rinascita e dell'arrivo solare della primavera, che farà sbocciare ogni nuova forma di vita, e una nuova rinascita dopo la notte buia dell'inverno.

Il 25 dicembre, in passato, (e ancora in alcune popolazioni), aveva un significato cosmico, la nascita del nuovo anno; in passato, nell'antico Egitto, si venerava la statua di Iside, che veniva portata in processione con il bimbo Horus in grembo, attaccato al seno della mamma, nell'antica Persia  veniva cantato l'inno della nascita del mondo, a Roma prima della nascita di Cristo, venivano festeggiati i Saturnali, la festa invernale di Saturno, che partivano dal 19 dicembre, fino ad arrivare al 25.

Feste di gioia, accompagnati da canti e balli, nella speranza di un futuro migliore; sempre a Roma (prima della nascita di Cristo), fu introdotto il culto del Dio sole, "Deus Sol Elagabalus", così era definito, usanze prese dalla Siria, ma venne definito anche con altri nomi: "Sol Invictus e Sol Invictus Mitrhas".

Dal quarto secolo dopo Cristo, il Cristianesimo lo inserì nelle sue tradizioni popolari, fu così che il giorno natalizio del Dio solare e agricolo dell'Egitto e della Persia, cadente nel solstizio d'inverno, diventò il Natale Cristiano.

Tante sono le date prese in considerazione per la nascita di Gesù: il 18 o19 aprile, il 29 maggio, il 28 marzo, alla fine i vescovi di Roma convennero per la data del 25 dicembre.

L'Osservanza della festa natalizia fu introdotta in Antiochia verso il 375 solo dopo Cristo e in Alessandria solo dopo il 430.
La storia del Natale, è una bella storia, poetica, creata dagli uomini per darle un poco di speranza e di letizia nel cuore dell'inverno più duro, e quando sembra che tutto sia morto e sterile, il seme comincia a germinare nella terra e ha inizio la rivoluzione delle stagioni e la rapida, felice corsa dei giorni verso la fioritura della primavera. 

Il solstizio d'inverno e il giorno in cui il nostro emisfero, superato il punto di maggior distanza dal Sole, riprende il cammino verso la buona stagione. E dunque il giorno in cui si nasce e inizia qualcosa di molto importante, il venire del ciclo che porterà presto alla nascita del fiore e del Frutto.

Oggi tutto questo, si è perso nella notte dei tempi, il Natale dei giorni nostri è più pagano dei pagani riti di un tempo, non ha più nulla a che vedere con la nascita della vita, un vergognoso commercio ha preso il suo posto, e il riunirsi stretti stretti vicino al focolare per vincere la paura, è diventato il centro commerciale, dove tutto è in vendita, anche la nostra anima, vaga per le vie illuminate sterili e fredde, il bisogno di comperare è diventato così impellente che senza il regalo ambito da ricevere o da fare, ci rende vuoti come dei contenitori a perdere senza valore, quel valore che è la vita stessa a cui abbiamo abdicato a vivere.

®wld

2 commenti:

  1. Odio il natale perlomano quello consumistico, sono andato per curiosità da mediaword, file interminabili alle casse, tutti a comprare cose inutili, che tristezza! poi dicono crisi.....
    I centri commerciali l'anima te la portano via, ma che ci vuole per svegliare le persone un'esplosione termonucleare?
    buona serata Wlady

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  2. Ciao Zac,
    è una festa che non ha più nulla da dire, e nemmeno religiosa, una festa non festa, fatta solo con lo scopo di appagare la gola ed il proprio ego, ma questo bengodi sta per finire, forse in futuro ci riapproprieremo dell'umanità perduta.

    Ciao, buona serata anche a Te Zac.

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