martedì 24 maggio 2011

GITANI GALATTICI

LO SPAZIO EXTRATERRESTRE CIMITERO DI TECNOLOGIA ALIENA


Questo articolo scritto da Vasile Droj é soltanto uno di una lunga serie cominciata nel 1985 con l'avvicinarsi della cometa Halley. A quell’epoca Droj lanciò l’idea che alcune delle comete sarebbero artificiali, dei veri relitti tecnologici vaganti appartenenti a remote civiltà aliene

Questo articolo é stato scritto da Vasile Droj nel Marzo del 1996 ed é soltanto uno di una lunga serie cominciata nel 1985 con l'avvicinarsi della cometa Halley. A quell’epoca in conformità a delle prove, V.D. lanciò l’idea che alcune delle comete sarebbero artificiali, dei veri relitti tecnologici vaganti appartenenti a remote civiltà terrestri o extraterrestri. L’autore trovò simili prove nella cometa Halley identificandola come una “sentinella” che perlustra il Sistema Solare dai tempi remotissimi e che tra l’altro diede nascita all’antica civiltà egizia. La storia dell’Umanità è una continua cascata di scoperte ininterrotte. Le più audaci, e straordinarie affermazioni sul percorso del tempo si avverano prima o poi. Immaginatevi, non nella preistoria, ma nel vicino Medio Evo, se qualcuno affermava che l’uomo potesse volare era considerato pazzo, ed ecco che oggi l’uomo vola con gli aerei, va su corpi celesti come la Luna e manda sonde spaziali fino al margine del sistema solare ed’oltre. 

L’avanzamento della scienza si realizza non soltanto grazie alla meticolosa ricerca analitica, ma anche al coraggio di mettere sotto microscopio tematiche rivoluzionarie sconvolgenti a volte ingombranti o non pensate fino a quel momento. (nella foto sotto, la Cometa Halley)

Alcune comete sono artificiali

In tal senso vi proponiamo una rivoluzionaria teoria avanzata dal ricercatore transdisciplinare Vasile Droj di Roma. Studioso di tutto ciò che la scienza non riesce spiegare, egli dichiara di avere soluzioni a decine e decine di problemi al quale la scienza finora non ha potuto rispondere. Tra queste all’inizio vi presentiamo solo tre, che appartengono alla stessa categoria.
Prima: Lo spazio cosmico sarebbe un vero cimitero di rifiuti di avanzate civiltà sia terrestre sia di altri pianeti o di passaggio attraverso il nostro Sistema solare.
Seconda: “Non tutto quello che vola si mangia” come dicono i cacciatori, vale a dire non tutte le comete e le meteore che volano nel cielo sono naturali, ma tra loro si trovano degli strani corpi artificiali che sembrano essere comete.
Terza: Accanto alle civiltà planetarie come la nostra, esisterebbero delle civiltà “cometarie” che vivono sulle comete. Esse sarebbero concentrate nella Nuvola di Oort, fuori del sistema planetario e di tempo in tempo ci visitano.
Iniziamo il dibattito e l’argomentazione partendo dalla prima supposizione. In poche migliaia d’anni, qualunque civiltà terrestre arriva a conquistare prima, lo spazio atmosferico poi quell’extra atmosferico ed infine extraterrestre allargato. Da milioni di anni, da quando esiste la razza umana, questa situazione si è presumibilmente manifestata minimum una volta se non decine di volte. L’uomo è uscito sulla Luna e ha lasciato tracce che finora si vedono come linee e serpentine. Sembra che una strana legge sopprime queste civiltà appena mettono il piede sulla Luna o al maximum su un altro pianeta.
L’idea essenziale del cimitero cosmico è questa: se sul nostro pianeta a causa dell’atmosfera specialmente dell’ossigeno, ogni prodotto fatto dall’uomo si ossida distruggendosi in poche migliaia di anni, nello spazio cosmico, nell’etere, lo stesso prodotto in mancanza totale di ogni agente corrosivo si conserva all’infinito, non migliaia ma miliardi e miliardi di anni. In tal modo tutto quello che avrebbero prodotto nel tempo possibili civiltà terrestri o extraterrestri e abbandonato nello spazio, si trova ancora là, intatto da miliardi di anni.
E così si è accumulata un’immensa massa ultra-tecnologica: navicelle, piattaforme, sonde, o semplicemente spazzatura tecnologica che girovaga nello spazio. Per forza queste immense strutture tecnologiche abbandonate, a causa della microgravità, hanno attirato polvere cosmica vapori d’acqua e altri residui in tal modo che oggi appaiono come delle vere comete. In quanto corpi rocciosi piccoli, le comete non dovrebbero contenere acqua, inesistente nello spazio pur etereo, e allora l’enorme quantità di ghiaccio e getti di vapori emanati spiega proprio il fatto che esse sono state abitate o sono ancora abitate, prova rafforzata anche dalla grande quantità di composti organici presenti.

Ci si chiede poi, come mai oggetti cosi piccoli in relazione alla Terra e tanto lontani, molto al di là del raggio lunare, hanno influenzato e creato tante interferenze sulla Terra al loro passaggio? Com’é impossibile che una palla di ghiaccio può creare tante paure, statisticamente provate dagli eventi. La risposta è una sola, la loro massa è maggiore di quella apparente in quanto struttura tecnologica densa.
In conclusione: tra tanti oggetti celesti; comete e meteore naturali, esistono delle comete e delle meteore artificiali. L’ipotesi del “cimitero cosmico tecnologico” imbalsamato in “salsa “eterica” si dimostra più che verosimile. I voli spaziali sulla Luna dove non c’è atmosfera ma puro spazio cosmico o su Marte dove l’atmosfera è molto ridotta, hanno dimostrato tracce di strutture intelligenti. Su Marte sono state filmate delle gigantesche piramidi e una Sfinge anche lei gigante.
Oggi ci chiediamo perché gli americani hanno messo in sordina il programma di ricerca lunare? Non per caso, per far deviare l’attenzione dal cimitero di tecnologia aliena e continuare le ricerche in segreto? Come mai poi hanno inviato tante missioni per studiare e bombardare le comete per vedere che cosa si trova sotto la crosta. Ultime notizie alla stesura di questo articolo affermano intese esercitazioni di simulazione sub acquatiche per l’atterraggio su un asteroide. Sarebbe l’asteroide un corpo artificiale mascherato? Ha avuto allora ragione Stanley Kubrick nel film “2001 Odissea nello spazio”, quando nella scena della conferenza sulla stazione orbitale vicino alla Luna parlava di una scoperta senza precedenti che l’Umanità non doveva sapere senza essere preparata? Esiste davvero il “Monolito” come Deus est machina?
L’autore Vasile Droj dichiara che: già dagli anni 1980 - 1984 ha scoperto la ragione delle strutture intelligenti su Marte e il loro parallelismo con le piramidi egiziane e i megaliti di Stonehenge e Sarmisegetuza-Reggia (Romania). Le costanti matematiche e universali che lui scoprì in relazione a queste costruzioni gli permisero di trovare un “sistema di quantificazione universale” che delle civiltà passate cercarono trasmettere a posteri chiudendolo proprio in queste piramidi. Il futuro dell’Umanità sta tutto nel decifrare questo Messaggio planetario e cosmico.
In quanto le comete artificiali, non tutte sono “morte” o delle reliquie inabitate che vagano nello spazio. Una parte di loro sono ancora viventi, detenendo al loro interno degli esseri. Questo tra l’altro spiega la grande quantità di ghiaccio cioè acqua e residui organici, e la presenza di terribili getti che escono dall’interno senza modificare la traittoria della cosiddetta cometa. E poi nessuno può spiegare come mai milioni di asteroidi assieme alla Luna stessa non contengono acqua, mentre una sola cometa butta nello spazio in poche settimane migliaia di tonnellate.
In conformità alle leggi della meccanica celeste i getti forti che escono dal corpo delle comete dovrebbero influire sulla loro futura traiettoria, ma ciò non accade, come qualcosa intelligente da dentro controllerebbe la traiettoria con una precisione millimetrica facendo che dopo decine, centinaia e migliaia di anni esse appaiono all’appuntamento con precisione millimetrica. Un periodo preciso che si ripete dai tempi antichi. Se un asteroide della stessa massa emanasse un simile getto di gas, non rispetterebbe mai la traiettoria cambiandola completamente. La cometa Halley estremamente nera, lascia intravedere una complicata struttura tecnologica nella quale si vedono tubi, sfere, cerchi, zone d’atterraggio, e centralmente un’immensa “mandala” tecno-energetica. (Su questo soggetto tutto in un altro articolo).

In quanto le comete artificiali viventi, c’è da introdurre un nuovo concetto che finora è sfuggito ai ricercatori, ed è questo: nell’Universo esisterebbero non soltanto civiltà planetarie come la nostra ma anche delle civiltà cometarie. Le civiltà planetarie schiave della gravità della materia e dell’impotenza, passano un lungo periodo d’evoluzione per realizzare la conquista dello spazio arrivando poi alla fine, se hanno la fortuna (leggi la grande scienza), di diventare civiltà cometarie (girovaghe indipendenti). Dalle civiltà cometarie si evolve poi a quelle interstellari.
Civiltà cometaria vuole dire nomade, vagante avendo il dominio sullo spazio. La civiltà planetaria in cambio è larvale, deve stare in larve (pianeta) mentre quella cometaria è come la ninfa, libera e vola ovunque. La parola pianeta vuole dire piano d’esistenza come anche piana appiattita su se stessa ma anche pian piano, ossia evoluzione lenta.
Ce da chiedersi dove si trovano le civiltà cometarie. Semplice - in una sfera gigantesca che chiude il Sistema solare, lontano dall’influenza gravitazionale o d’altro genere, proprio per riuscir prolungare la vita. Questo posto si chiama la “Nuvola di Oort” dove è il grande orto di comete. Di tanto in tanto, da là partono varie “missioni” verso il centro del nostro sistema solare per verificare l’evoluzione delle civiltà planetarie minori o “larvale”. Non è escluso che la civiltà terrestre è l’ultima “civiltà planetaria” mentre le altre sono scomparse, come quelle presumibili di Marte o Venere che si sono distrutte o si sono assorbite in quelle cometarie.
Civiltà cavitarie. Accanto alle civiltà planetarie superficiali “larvali” come la nostra e a quelle cometarie, esisterebbero anche un altro genere di civiltà ritirate nelle cavità planetarie per vari motivi di sopravvivenza, scarsità delle condizioni superficiali del pianeta ma in primo luogo per difesa dalle radiazioni cosmiche mortali. Probabilmente il pianeta Marte e alcuni satelliti di Giove Urano e Saturno ospiterebbero al loro interno, forme di vita se non delle vere e avanzatissime civiltà. Anche il pianeta Terra potrebbe ospitare simili forme evolutive.
Secondo l’universologo Vasile Droj l’antico Egitto fu in contato con una civiltà cometaria che i trasmesse grandi conoscenze, fondando l’antica civiltà nilotica. Il nome d’Egitto – Kemet vuole dire cometa ma anche cimitero come culto dei morti. La missione cometaria che influii sull’Egitto fu quella della cometa Halley con il suo periodo di 76 anni. Per ricordare il periodo di 76 anni gli egizi eressero la piramide di Keope il cui vertice al cielo ha 76° che tra l’altro è sottomultiplo dei 760 mm. colone di mercurio che rappresenta la pressione atmosferica al livello del mare. La piramide di Cheope fu costruita per depositare uno straordinario “sistema di quantificazione dell’universo” che era dedito alla dea Maat (vedi cometa e Kemet) simbolo della matematica universale (vedi Maat à Matematica). D’altronde Kemet codificava l’essenza dell’Egitto come Ka-Met ossia il “Ka di Maat”. La terra di Kemet era il luogo di'imbalsamare i corpi (korp) perciò cimitero, ossia la cima della terra, luogo di passaggio dell’anima al cielo. La Cima della terra era proprio la piramide. Questa “matematica della sublimazione” era il dono della civiltà cometaria.
In conclusione: Nella situazione attuale dell’Umanità la cosa più bella da fare sarebbe quella di pescare un oggetto ultra-iper-tecnologico dal cimitero cosmico e nel frattempo acquistare il Messaggio planetario e cosmico racchiuso nei megaliti e nelle piramidi, cioè - il “Sistema di Quantificazione dell’Universo” messo là da qualche civiltà terrestre ultra avanzata, o contattata da una extraterrestre. In più manca il “Registro di frequenze” per contattare tali civiltà. L’universologo Vasile Droj autore di queste righe, detiene sia il “Sistema di quantificare dell’Universo” sia il “Registro delle frequenze”.
Prof. Vasile Droj
Ricercatore trans-disciplinare

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