giovedì 16 dicembre 2010

ecstasy



Domenica calda d’estate quando tutti sono al mare, mi tornano alla mente le immagini del passato, quando condividevo una vacanza o semplicemente un tuffo in piscina con la mia ragazza, in quei tempi non erano molte le opportunità economiche, ma la felicità di stare insieme era insita in noi.

Ora, mi trovo a scrivere di questi momenti indimenticabili, come un risparmio messo da parte per momenti difficili, (così come avviene in una famiglia avveduta sui fatti della vita), si andava in piscina insieme e subito dopo (ancora freschi) si andava in cantina, in quella cantina fresca ci si guardava intorno con circospezione per non essere visti da occhi indiscreti e, in un attimo scese le scale di corsa, ci si trovava nel nostro angolo per fare all’amore, eravamo adolescenti di sedici anni non di più, la freschezza della gioventù, la nostra pelle è liscia dolce da accarezzare si univa, e … guardandoci negli occhi con complicità ci si completava, si gioiva di questi momenti indimenticabili, non vi erano tabù, senza malizia, era solo una cosa naturale che succedeva, ma con la consapevolezza di essere in sintonia. 

Nessuno può insegnare le cose che accadono in forma naturale, la pulizia mentale era dentro di noi, è quella pulizia che ci ha accompagnato per tutta la vita, e non ci ha mai fatto sentire a disagio, questo è motivo per cui oggi mi permetto di ricordare in piena libertà, libero da pudori senza le restrizioni che una società bacchettona ha sempre manipolato, strumentalizzando la paura di qualcosa come l’amore naturale tra due ragazzi, e che succede in tutte le cose del creato.


Dopo l’adolescenza, e quelli di vita vissuta da coniugi, ho scoperto qualcosa di trascendente, la fusione delle menti e dei corpi in un unico essere, non so come definirlo ma credo che si possa chiaramente chiamata ecstasy; questa nostra unione era diventata una cosa celebrale. 

Il sesso (anche se sempre presente) non era più così determinante, ci si trovava sulla stessa lunghezza d’onda per raggiungere il piacere, un piacere ancora più forte dell’amplesso che, solo con la mente è in grado di raggiungere, ci si sentiva appagati, anche quando subentravano sensazioni diverse come il dolore, la malattia, gli sforzi per vivere e tutto quello che la vita ci fa vivere ogni giorno, non è mai mancata quell'intesa, eravamo una persona sola, un sentimento liquido, quel sentimento che è pervasa tutta la creazione, ma che solo pochi hanno avuto il privilegio di gioirne.


Io non sono un credente di quella o quell’altra religione, 
ma, se c’è vita dopo lamorte, certamente il mio spirito o corpo sottile di energia, si unirà con la sua  metà che non è più … per fare ritorno al popolo delle stelle.

2 commenti:

  1. E' molto bella ed intensa questa pagina, Wlady, velata di una malinconia che si stempera nella speranza dell'incontro oltre.

    P.s. Hai letto l'articolo su X Times, L'espediente Sitchin? Lo trovo illuminante. Hai letto per caso il libro di Biagio Russo, Schiavi degli dei? Che ne pensi?

    Ciao

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  2. Ciao Zret,
    il libro di:"Biagio Russo, Schiavi degli dei", è già nei miei pensieri per L'acquisto, per Xtime, niente di nuovo cose che già ero al corrente di Zacharia.

    Appena ho letto il libro di Biagio, ne faccio una prosa nel blog e, casomai ne discutiamo insieme.

    Ciao a presto, grazie della visita

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