lunedì 4 ottobre 2010

Vita-Morte


Vita-Morte

La follia delle religioni e della filosofia ha rovinato intere generazioni, hanno reso la morte terribile, senza nemmeno sapere cosa sia in realtà la vita.

Gestire la vita della gente, solo per poterla controllare, senza neppure sapere né perché vita in questo corpo ed una vita in un’altra dimensione, e … allora vi dovrebbero essere due vite, perché è così che ci viene insegnato: questa vita e l’altra vita, senza conoscere né l’una né l’altra, ma volendole controllare entrambe.

L’enorme errore, l’eccessiva paura della morte, ha creato ancor più attaccamento profondo alla vita, tutto avviene solo perché abbiamo la profonda convinzione di avere una sola vita, che viene identificata con il nostro corpo, e che questo corpo ci verrà tolto con la morte, e quindi cerchiamo di tenerlo vivo a tutti i costi, anche riparandolo e sostituendogli i pezzi come una vecchia automobile.

Il fatto è che se la gente non ci vuole dare i suoi pezzi per la sostituzione, ci organizziamo per toglierli per legge, e questo senza sapere se il donatore è morto quando gli espiantano gli organi, ci dicono: sono organi vivi espiantati da un corpo morto.

Una vera follia dove cinicamente siamo arrivati senza sapere cosa sia la vita e la morte, ma solo perché alcuni luminari ci hanno detto che il donatore è morto per legge.

Senza dubbio questo attaccamento al corpo genera un esagerato attaccamento al sesso, al denaro, al potere, tutte cose che possiamo godere solo con il corpo, solo nel corpo e solo qui, e sopratutto solo ora, il tutto in una folle corsa verso il fare, fare, il massimo e subito, verso l’avere sempre più esagerato,in una ricerca frenetica di pseudo vita, senza sapere cosa sia la vita, né il perché di essa. 

Ecco perché credo che quel male che ci accompagna sia  … "Scheggia nella carne" (o "spina" o "pungolo") ma nonostante tutto le religioni e la filosofia, non ci impediranno di bere quel calice fino in fondo, si … fino in fondo e all’ultima goccia, che che se ne dica; anche negando l’esistenza di Dio non possiamo sottrarci dal nostro destino che ci creiamo tutti i giorni con il nostro fato continuo.

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