martedì 28 febbraio 2017

Erga omnes



La libertà non è un bavaglio

[nda] questo post ha come unico scopo il dare voce al dissenzo e perchè no, anche voce alle preoccupazioni nate in merito al ddl presentato dalla Senatrice Gambaro, che entrando a gamba tesa nella rete, tenta di scavalcare con il decreto legge da Lei presentato addirittura l’articolo 21 della Costituzione, decretando per legge cosa sia vero o falso nell’informazione, cancellando cosi il dissenzo e le opinioni personali, che come adulti ci facciamo davanti alle notizie di ogni giorno, proprio come si fa con degli incapaci. Probabilmente la Senatrice Gambaro, benchè ex grillina, frequenta ben poco la rete ultimamente e sono certo che se ne avesse l’opportunità, incontrerebbe navigando persone capaci, forse anche più di quante ne incontra giornalmente sul posto di lavoro, persone il cui giudizio razionale sa discernere per proprio conto il falso dal vero, unendo i punti che formano proprio l’informazione che si vuole tacciare. Quello che andrete dunque come lettori a leggere oggi, vede partecipi una sparuta parte di blogger italiani, grazie a una iniziativa che parte dal blog websulblog.blogspot.it che ringrazio.


C’è un’insidia che si erge ultimamente sulle nostre teste, o forse è meglio dire su milioni di schermi che si affacciano nella rete odierna italiana.



La libertà è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica. (Ignazio Silone) https://ofeliapride.blogspot.it/ 


Oggi è partita una prima iniziativa comune, contro una proposta di legge bavaglio. Purtroppo non è la prima volta che vogliono colpire la rete e la libertà di espressione, già in passato ci siamo riuniti e abbiamo protestato, contro le varie leggi che tentavano d'imbavagliare il web e qualche volta anche la stampa.

Queste leggi sono in linea con la censura fascista attuata nel ventennio e visto che la memoria è corta, ecco come descrive quel periodo Wikipedia:

NO al bavaglio dell'informazione on-line ! NO al DDL Gambaro !


Al che, pensandoci bene, la domanda madre è sempre la stessa: chi stabilisce il grado di tollerabilità della manipolazione di una notizia o di una fonte di informazione?

Perché ogni fatto, ogni atto, ogni evento o documento, se narrato, può essere letto ed interpretato secondo molte sfaccettature: alcune, secondo il DDL, sono legittime, altre -probabilmente più scomode all’establishment- no.


 
Bufale in Rete - Fake news - Legge bavaglio

Il mondo stà diventando un posto sempre più folle e assurdo man mano che passano gli anni. In una società in cui le notizie si finiscono per sapere più velocemente via web, ed in taluni casi solo e soltanto via web, stanno cercando un'altra volta di creare una legge contro la libertà di opinione e di idee.
E' infatti in preparazione una ennesima legge bavaglio indirizzata come sempre verso coloro che rappresentano l'anello più debole. Ossia ai blogger ed ai forum che non sono testate giornalistiche.

Stanno provando per l'ennesima volta a mettere un bavaglio alla parte più debole del web - alla faccia della libertà d'espressione.
E' stata infatti presentata una proposta bipartisan una legge contro la diffusione delle bufale in rete, le cosiddette fake-news.
http://ilrifugiodeglielfi.blogspot.it  


NO AL BAVAGLIO PER I BLOG

...e... tanti altri QUI

domenica 26 febbraio 2017

I misteriosi Figli delle Stelle

E se poi, un bel giorno, scopri che non era vero niente?

Perché l’oro è così importante? L’oro, non il ferro, l’argento, altri metalli. Forse perché si suppone che l’oro, incorruttibile, possa isolare al 100% da radiazioni pericolose, provenienti da tecnologie avanzate? Lo affermano i controversi studiosi della cosiddetta paleo-astronautica, che si interrogano sul singolare interesse manifestato, per l’oro, da tutti gli “dèi” dell’antichità, chiamati Viracochas sulle Ande nel regno Inca, Túatha Dé Dànann in Irlanda, Elohim in Palestina, Annunaki in Mesopotamia, Theòi in Grecia, mentre Vimana è il nome che in India designa le antiche, ipotetiche astronavi dei Veda. E ancora: i semi-dei “venuti dal cielo” prendono il nome di Kachinas in Arizona, Muxul nello Yucatan presso i Maya, Dogu in Giappone, Wakinyan in Nord America presso i Lakota Sioux, Nommo in Mali presso i Dogo

Una cosa è sicura: a un certo punto, nella storia, l’oro viene improvvisamente apprezzato e ricercato, estratto, lavorato, tesaurizzato, utilizzato come valore di scambio. Tutti quegli esseri appassionati all’oro, spesso chiamati Figli delle Stelle perché comparsi a bordo di formidabili mezzi volanti, raffigurati in sculture e altorilievi ancora oggi visibili in diverse parti del mondo, instaurarono dominazioni di tipo coloniale, imponendo sempre – alle popolazioni assoggettate – lo stesso “sacrificio” quotidiano: bruciare, per loro, il grasso (inizialmente dei neonati primogeniti, poi solo di agnelli) presente in prossimità di certi organi, fegato e reni. Grasso che, una volta bruciato, produce un fumo inebriante e “calmante”, come spiegano nella Bibbia i sudditi di Jahwè, uno degli Elohim dell’area palestinese, divenuto celebre attraverso il drammatico racconto biblico. 

Jahwè (o anche Jeohwà o Jihwì, a seconda delle vocalizzazioni convenzionali introdotte solo nel medioevo dai biblisti ebrei della scuola masoretica) era il dispotico, temutissimo padrone della famiglia di Giacobbe-Israele, poi successivamente trasformato, dalla teologia, in “Dio unico”. Nell’antica Roma, quello stesso grasso era chiamato “omentum”. Stesse disposizioni: era la parte “sacra”, cioè riservata esclusivamente agli “dèi”, perché fosse bruciata (“sacrificata”) solo per loro, pena la morte dei trasgressori. Quel particolare grasso che sovrasta gli organi interni non è come l’adipe, provvisorio e accumulato con l’alimentazione, ma è un grasso stratificato fin dall’infanzia, addirittura dalla nascita. Se bruciato, confermano i chimici, produce un fumo che sprigiona molecole pressoché identiche a quelle delle endorfine, fortemente psicotrope, il cui odore ricorda il profumo appetitoso che si libera dal barbecue durante una grigliata.
L’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, di ritorno dallo spazio, ha dichiarato che, lassù, aleggia un odore di carne bruciata. Gli scienziati spiegano che quell’odore si diffonde, anche in un’astronave, man mano che si prolunga la missione, perché le condizioni ambientali all’interno del veicolo spaziale accelerano la morte di milioni di cellule epiteliali – morte che, appunto, produce quell’odore. Di recente, poi, ricercatori hanno scoperto che il vino rosso contiene una sostanza particolarissima, il resveratrolo, che protegge le ossa da svariate complicazioni, inclusa la “friabilità” che colpisce lo scheletro negli astronauti esposti a lunghi soggiorni orbitali. La Bibbia racconta che Jahwè beveva vino spesso e volentieri (fece impiantare una vigna a Noè, subito dopo lo sbarco dall’Arca), mentre i testi sumero-accadici riferiscono che gli Annunaki gradivano molto la birra. Elohim, Dogu e tutti gli altri: Figli delle Stelle, scorrazzanti a bordo dei Vimana? “Vimàn” era il nome di una compagnia aerea del Bangladesh, ricorda Mauro Biglino.

“In India voliamo da tremila anni”, era uno slogan pubblicitario dell’Air India. El-Al è invece il nome della celebre compagnia israeliana.Se la tradizione rabbinica racchiusa nel Talmud ammette con assoluta tranquillità la presenza della manipolazione genetica nella Genesi – basta vedere come vennero al mondo Adamo ed Eva, disse il professor Egael Safran, rabbino e docente universitario di etica medica in Israele, all’epoca della clonazione della pecora Dolly – è davvero impossibile trascurare gli studi più recenti dei genetisti, che mettono in crisi l’evoluzionismo darwiniano: è come se fosse intervenuto qualcosa a “correggere” l’evoluzione, accelerandola – non solo per il Sapiens, ma anche per la pecora e la mucca, la patata, il grano. Cioè gli animali e i vegetali che popolavano il Gan Eden di cui parla la Bibbia, da cui i primi ibridi – Adamo ed Eva, appunto – furono allontanati preventivamente, prima cioè che potessero approfondire “le pratiche dell’albero della vita”, acquisendo cioè le medesime conoscenze e l’estrema longevità, dunque il medesimo potere, dei loro presunti “creatori”, gli Elohim, veri specialisti in genetica sperimentale, a quanto sembra. Emerge un’altra verità, dunque, sui cosiddetti “testi sacri”, da cui discende un impianto di pensiero – e di potere – almeno bimillenario.

Non stupisce, quindi, il grande successo dei bestseller di Biglino, pubblicati anche da Mondadori, né l’entusiasmo delle centinaia di persone che affollano le sue frequentissime conferenze. Di Biglino si può apprezzare innanzitutto la correttezza, nella sua impostazione preliminare: non metto in discussione l’esistenza di Dio, ripete, perché non ho le certezze degli atei; mi limito a dimostrare che quella della Bibbia non è una divinità ma solo un Elohim, di cui la stessa Bibbia nomina almeno una decina di “colleghi”, di equivalente status, senza peraltro mai spiegare il significato della parola Elohim, che nessuno al mondo conosce. Inoltre, nella Bibbia non sono presenti, mai, i concetti-chiave del monoteismo: creazione, eternità, immortalità, divinità. Il verbo tradotto con “creare” è Baraa, che significa dividere, separare (i cieli dalle acque, le acque dalle terre – Genesi). E della parola Olàm, ancora e sempre tradotta con “eternità”, e che in realtà significa “tempo molto lungo”, i dizionari raccomandano: non tradurla mai con il termine “eternità”.

Un anno fa, lo scorso 6 marzo, Biglino è stato protagonista, a Milano, di un importante confronto con eminenti teologi: un importante sacerdote e docente di teologia dell’università cattolica, un arcivescovo ortodosso, il rabbino capo della comunità ebraica di Torino e un insigne biblista, pastore valdese, co-autore di alcuni tra i più importanti dizionari di ebraico e aramaico antico.

Nessuno ha messo in discussione le sue tesi. Tutti, al contrario, hanno ammesso che la Bibbia è stata ampiamente travisata. Ma lì si fermano: non denunciano, cioè, il fatto che venga ancora oggi regolarmente travisata. Dice Biglino: nel 95% dei casi, chi professa e propaga le grandi religioni monoteiste che si pretendono originate da quel libro (e quindi: Papi, vescovi, parroci, catechisti, pastori) non conosce neppure la lingua in cui quel libro è stato scritto. Pretende di “far dire” a quelle pagine determinate verità, per di più “sacre”, ma non conosce – alla lettera – il testo, nella lingua originaria.

Senza contare, poi, che la Bibbia resta una raccolta (non uniforme) di testi di epoche diverse, tutti senza fonte: non è possibile risalire con certezza neppure a un autore; nessuno dei testi biblici ha una chiara paternità – tantomeno i libri più famosi e celebrati, come quello attribuito al profeta Isaia. Anche per questo, mezzo secolo fa, i biblisti ebraici hanno varato il “Bible Project” con il compito, entro 200 anni, di ricostruire una Bibbia più attendibile. L’unica certezza, dicono, è che la Bibbia di oggi – riveduta e corretta per l’ultima volta dai masoreti all’epoca di Carlomagno – non è l’originale. Inoltre mancano una decina di libri, pure citati qua e là: quei libri sono scomparsi. E le incongruenze sintattiche presenti nella versione masoretica dimostrano il grado di manipolazione a cui quei testi sono stati sottoposti, nel corso dei secoli. Biglino dice: mi si rimprovera di offrire una lettura letterale del testo, anziché allegorica, simbologica, esoterica, teologica.

Va bene, teniamo pure conto di tutte le interpretazioni possibili. Ma aggiunge: perché privarci della versione letterale, sia pure di un testo che sappiamo essere così pesantemente rimaneggiato? Non si sa neppure in che lingua fosse scritto, l’originale: all’epoca della prima stesura della Genesi, per esempio, la lingua ebraica non esisteva ancora. Dunque non sappiamo come fossero scritte, né tantomeno pronunciate, le parole in esso contenute. Poi intervenne la traduzione in ebraico, ma con le sole consonanti; le vocali furono introdotte solo fra il VI e l’XVIII secolo dopo Cristo, quando appunto “Yhwh” divenne finalmente “Jahwè” (ma anche “Jihwì” e “Jeohwah”).

Nonostante tutto ciò, insiste Biglino, perché non provare a leggere il testo così com’è, dando per buona – per un attimo – l’idea che racconti fatti realmente accaduti? Si scoprirebbe, conclude, che la storia narrata – vera o falsa che sia – non è priva di coerenza. Ed è, tra l’altro, la fotocopia perfetta di molti altri libri antichi preesistenti, “sacri” e non, come la trilogia fondativa di un popolo geograficamente contiguo a quello ebraico, i sumero-babilonesi. Quei testi mesopotamici sono l’Atrahasis, l’Enuma Elish e l’Epopea di Gilgamesh. Raccontano tutti la stessa storia: e cioè l’arrivo (da cielo?) di individui potentissimi ma non onnipotenti, molto longevi ma non immortali, in possesso esclusivo di tecnologie fantascientifiche, decisi a colonizzare territori imponendo la loro legge (i comandamenti di Jahwè non sono 10, ma oltre 600) e stabilendo alleanze con singole tribù, in lotta perenne tra loro per la spartizione di piccoli territori. Il patto: voi lavorate per me (mi servite, mi nutrite, mi bruciate quel famoso grasso e mi obbedite in tutto) e io vi aiuto a conquistare “terre promesse”. Se disobbedite, vi stermino. Jahwè, è scritto nella Bibbia, arrivò a uccidere in massa 24.000 sudditi disobbedienti. 

Quello che Biglino contesta è che, nonostante le evidenze e le conferme provenienti dagli ambiti di studio più disparati (dall’esegesi ebraica all’autorevole École Biblique dei domenicani di Gerusalemme) le traduzioni erronee continuino a essere presenti nelle Bibbie attualmente stampate. In sintesi, il primo “problema” è proprio Dio. Nella Bibbia, semplicemente, non c’è, dice Biglino. C’è Jahwè, che però è sempre in compagnia dei “colleghi” Milkòm, Kamòsh, e tanti altri. Viene tradotto con “Altissimo” il nome Eliòn, che invece è un individuo «chiaramente indicato come il capo degli Elohim: è scritto nel testo biblico che ne presiede un’assemblea, nientemeno». E addirittura è tradotto coi termini “eterno” e “onnipotente” il nome El Shaddai, letteralmente invece “signore della steppa”, cioè l’Elohim nel quale si imbatté Abramo. Allo stesso modo, altri termini vengono sempre tradotti in modo consapevolmente inappropriato e fuorviante: Kavod, per esempio. Il contesto biblico lo presenta come un’arma da guerra, un oggetto volante e pericoloso, dotato di armamenti micidiali. Viene tradotto: “gloria”. Così, il “Kavod di Jahwè” diventa la “gloria di Dio”.


Quando appare, il Kavod solleva un gran vento, il Ruach – che viene tradotto “spirito”. Sotto il Kavod sono fissati 4 Cherubini. Mezzi meccanici volanti, secondo i rabbini: robot, monoposto. Per l’esegesi teologica cristiana, invece, i Cherubini sono “angeli”, così come gli altri “angeli”, incorporei e alati, che la Bibbia invece chiama Malachìm, presentandoli come individui in carne e ossa, di cui gli umani hanno paura – sono soldati, ufficiali degli Elohim, portaordini pericolosi e molesti, inquietanti. Si racconta di un angelo che apparve alla vista di Gedeone, «volando con leggerezza», per poi «scomparire», mentre nell’originale, in ebraico, il testo dice semplicemente che «il Malach» si fece vedere dal testimone, e poi «se ne andò camminando». Pura invenzione, il volo, così come l’attraversamento miracoloso del Mar Rosso: «Nel testo c’è scritto che Mosè e i suoi attraversarono solo uno Yam Suf, un canneto.

Nessun mare, tanto meno Rosso». Quanto agli “angeli”, più tardi, il fondatore del cristianesimo, Paolo di Tarso, raccomanda alle giovani donne di coprirsi il capo con il velo, se partecipano ad assemblee, e di farlo «a motivo degli angeli», poiché  – come si spiega in altri passi – sono sessualmente eccitabili e poco raccomandabili, violenti. Biglino “corregge” anche l’interpretazione della comparsa dell’Arcangelo Gabriele, quello dell’Annunciazione evangelica: «Gabriele non è un nome proprio ma solo un termine comune, funzionale: deriva da Ghevèr-El, e essere “il Ghevèr di un El”, per di più “arcangelo”, significa essere un potente ufficiale di alto grado».

Dallo studio condotto da Biglino appare evidente la fabbricazione artificiale di un culto, la cui radice viene attribuita a un libro debitamente leggendario, in quanto antico, scritto in una lingua sconosciuta ai più. Lo studioso contesta chi ritiene obbligatoria una  lettura necessariamente cifrata: «Quando furono scritti, i testi biblici, a saper leggere e scrivere erano in pochissimi: perché mai avrebbero dovuto nascondere il loro racconto sotto il velo simbolico-allegorico?».

La prima versione della Bibbia divulgata nel Mediterraneo oltre la Palestina, detta “Bibbia dei Settanta”, fu tradotta in greco ad Alessandria d’Egitto, secondo Biglino ricorrendo a una massiccia interpolazione interpretativa ispirata dal pensiero platonico, che – a differenza della Bibbia – contempla le nozioni filosofiche di trascendenza, divinità, creazione, eternità. Gli ebrei considerano la “Bibbia dei Settanta”, letteralmente, «una tragedia per l’umanità». Eppure, sottolinea lo stesso Biglino, è proprio quella Bibbia in greco ad aver poi originato quella in latino, che è alla base della teologia cattolica e quindi delle Bibbie in italiano per le famiglie. Il lavoro del ricercatore torinese non mette in crisi solo la teologia ufficiale su cui si basano le istituzioni religiose, ma anche l’esegesi alternativa fornita dall’esoterismo, acutamente suggestiva, fondata sulla lettura allegorica e simbolica del testo – lettura che, come quella cattolica, non mette mai in discussione la presenza della divinità nell’Antico Testamento. 

Certo è singolare la diffusione, negli ultimi anni, di una tale quantità di informazioni, ormai di pubblico dominio, che riguardano in particolare l’interpretazione della storia antica, sacra e non, ma anche una radicale rilettura dell’approccio scientifico alla conoscenza, rivalutando sia i testi sacri, fondativi delle grandi religioni, sia l’opera di esoteristi particolarmente illuminanti – filosofi, medici, artisti, alchimisti, proto-scienziati – che tendono a fornire chiavi di interpretazione delle “leggi universali”, cioè le “leggi di natura” di cui, ogni tanto, affiorano nuove tracce anche in ambito scientifico, da indagini sull’energia e sulla reale consistenza della materia.  Da qui le più recenti riflessioni sulla percezione del tempo e della vita stessa, sulla cosiddetta Energia Oscura, sulla Materia Bianca cerebrale di cui i neurologi ammettono di essere a corto di informazioni.

Fisici come Vittorio Marchi e Giuliana Conforto sostengono che la realtà sensibile non sia altro che rappresentazione, e che il nostro cervello non percepisca che il 2% di quanto ci circonda, sulla Terra – per non parlare dell’universo, di cui non sappiamo molto, al di là del nostro piccolo sistema solare. Un numero sempre maggiore di storici e antropologi sospetta che la storia sia interamente da riscrivere: a quanto pare non furono gli egizi a erigere le piramidi; quelle scoperte in Bosnia sono più antiche e più grandi di quelle dell’Egitto. Né tanto meno conosciamo la storia misteriosa dei Sumeri, che sorsero all’improvviso come civiltà già formata, in possesso di conoscenze evolute (architettura, agricoltura, scrittura). Forse, ipotizza Biglino sempre prendendo la Bibbia alla lettera, i Sumeri erano la discendenza di Caino, che – essendo cresciuto nel Gan Eden – era stato formato e istruito dagli Elohim. 

L’esegesi ebraica ormai sospetta che Abramo, storicamente, non sia mai esistito. Quantomeno, ipotizza Biglino, il personaggio biblico rispondente a quel nome era evidentemente un sumero, spinto dagli Elohim a vagare “lungi dalla casa di padre mio”, viaggiando fino in Palestina. Poi, i Sumeri scomparvero di colpo, in coincidenza con la distruzione delle città ribelli di Sodoma e Gomorra, operata dagli Elohim che impiegarono “l’arma dei terrore”, che sprigionò nell’atmosfera una nube letale – i venti dovettero sospingerla fino alla regione di Babilonia, dove è documentata la strage della popolazione (con sintomi da contaminazione nucleare) e la fuga precipitosa degli “dèi” locali, gli Annunaki, che presero il largo a bordo dei loro “carri celesti”, in tutto simili al Kavod di Jahwè. A morire, sul posto, restarono gli umani – o meglio gli Adàm, per dirla con Biglino: creazioni di laboratorio, “fabbricate” non si sa dove e poi “poste in Gan Eden”; riprodotte in serie per lavorare, come docili schiavi, per conto dei misteriosi Figli delle Stelle.


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Dogmatici & Religiosi 
 
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sabato 25 febbraio 2017

Basta con quest’informazione OGM!


di Enrico Galoppini  

Che questo sistema ed i suoi difensori a spada tratta sentano oramai il fiato sul collo di un sacco di gente stufa di essere raggirata e che ha cominciato, da un po’ di tempo a questa parte, ad insospettirsi che “qualcosa non va” e che vuole sapere ed informarsi al di là dei consueti canali “ufficiali” è un dato talmente evidente da far risaltare come patetici e goffi i tentativi di mantenerlo in piedi raccontando sempre le stesse storielle. 

Si va dalle trite e ritrite versioni ufficiali sulla storia del Novecento (e non solo) a riproposizioni delle stesse indiscutibili “verità” politiche, scientifiche ed economiche. In certi momenti, ascoltando o leggendo gli esponenti di una “cultura ufficiale” sempre più arroccata sulle sue posizioni, sembra di stare fermi alla seconda metà dell’Ottocento, quando garrivano gli stendardi del mito del Progresso che avrebbe “liberato” per sempre l’umanità da secoli di “oscurantismo”. 

A sentire certi soloni dell’accademia, della “divulgazione scientifica” e del giornalismo, attaccati pervicacemente a quell’idea di Progresso, oggi vivremmo in un mondo gravemente minacciato da una “superstizione” di ritorno, veicolata, tanto per non farci mancare “le streghe”, da internet e dai “social media”, divenuti, secondo costoro, un qualche cosa a metà tra dei mezzi d’informazione veri e propri e la chiacchiera da bar. 

Sono preoccupazioni, queste ultime, emerse dal Festival del giornalismo alimentare che si tiene a Torino in questi giorni e del quale il tg regionale del Piemonte ha dato conto ospitando un docente del locale ateneo. Il quale, prendendola alla larga e citando in ordine sparso “avvelenatori medievali” e persino cannibali (!), ha messo in guardia gli ascoltatori dalle nuove “paure” messe in circolazione nei suddetti “bar virtuali” al riguardo di un tema importante come quello dell’alimentazione.


Il sottoscritto, che ormai ha fiuto – oserei dire
capacità di “premonizione” – appena un soggetto di questi ben integrati apre bocca, ha immediatamente capito dove si voleva andare a parare: la difesa degli Ogm. O l’attacco a coloro che li criticano, il che è la stessa cosa. 

Dopo la premessa pittoresca utile a denigrare e ridicolizzare chi ha da obiettare al riguardo degli organismi geneticamente modificati, si è arrivati al dunque: “si teme addirittura che possano avere capacità mutagene”. Come dire: l’ennesima “bufala”! 

Perché, è stato dimostrato forse il contrario? E cioè che questo cibo-non-cibo – questo cibo incapace di riprodursi (!) e dunque più vicino alla materia inerte che alla vita – è esente da controindicazioni e danni per la salute dell’uomo? Assolutamente no. 

È la stessa storia dei vaccini: voi intanto vaccinatevi per tutto, anche per il semplice stare al mondo, ché poi se vi viene qualcosa di grave o anche “solo” debilitante ci penseranno gli “studi scientifici” a “dimostrare” che non vi è alcuna relazione tra patologie o danni permanenti insorti – guarda un po’ – subito dopo un vaccino, e la somministrazione di sostanze sature di elementi che non dovrebbero essere inoculate in un organismo sano al solo fine di “prevenire” certe malattie. 

Se poi vogliamo parlare di cosiddette “scie chimiche” si rasenta la follia. Proprio a Torino, mentre tutto “il problema” sembra essere circoscritto ai motori diesel (hai visto mai che il mitico “mercato dell’auto” riceve una spintina a causa dei divieti di circolazione delle euro 4?) e non all’insensato e pervicace abuso dell’automobile, i cieli vengono irrorati senza pietà ed infine “velati” da inquietanti (ma sicuramente “innocue”: lo dicono gli “scienziati”!) coltri biancastre che, in una prima fase, sono le famose “scie chimiche” persistenti in forma di scia per un tempo inspiegabile se si trattasse di sole “scie di condensazione”. Nelle giornate di “bel tempo” (che non prevedono più nubi, beninteso) è cosa ordinaria osservare l’evolversi di questo crimine perpetrato sulle nostre teste, anche se si trattasse di generico “inquinamento”.

Ma anche alzare il naso all’insù pare esser diventata attività da cospirazionisti e paranoici, come quelli che insistono nel dire, argomenti alla mano, che gli Ogm fanno male e basta, anche se i loro creatori fan di tutto per renderceli simpatici e necessari (“fame nel mondo” ed altri ricatti e/o disastri fabbricati per renderli “indispensabili”: creazione del problema e “soluzione” del problema). 

La soluzione è comunque a portata di mano: fare del “buon giornalismo”! Parola dell’accademico, dell’intervistatrice e, naturalmente, del “festival” dove avranno servito, presumibilmente, un buffet a base di Ogm, giusto per dare l’esempio e dimostrare che tutta questa delizia non nuoce alla salute, anzi fa bene, benissimo, come gli ‘ingredienti’ di quei pasticci che sono i giornali e i tigì. 

mercoledì 22 febbraio 2017

L'implosione degli Smart Meters


L’Ontario toglie la spina su 36.000 contatori 'intelligenti': è l’implosione della grande energia?

Ieri sera ho visto The Big breve - forse il più importante film di Hollywood di tutti gli anni. Questa storia vera è un potente ed eloquente invito a svegliarsi dalla pura della depravazione che sta al centro del sistema di commercio.

Il fatto che il film abbia ottenuto nomination per 5 Oscar tra cui Miglior Film è un enorme segno che ci sono persone che si stanno svegliando, più di quello che si pensi. I torti subiti non possono essere sempre raddrizzati rapidamente come vorremmo, ma sta accadendo.

La realtà di questo cambiamento è chiaramente evidenziato da questa notizia della settimana scorsa in Ontario. Dopo anni di evidenti problemi, La Hydro One ha finalmente ammesso che i contatori  "intelligenti" non funzionano, e hanno deciso di staccare la spina a 36.000 di loro - per iniziare. Altri utili apparecchi di pubblica utilità cominciano a fare altrettanto. [AGGIORNAMENTO: la BC Hydro appena annunciato piani per rimuovere 88.000 contatori metrici sospettati di fallimento.] 

Questi apparecchi, costano ai contribuenti miliardi, i contatori intelligenti sono in realtà progettati per raccogliere dati dettagliati delle attività in-casa degli occupanti, senza il loro consenso, in violazione alla legge.
Come riportato dal National Post: 
"Sorprendente", è stata la reazione da parte della Lanark-zona MPP Randy Hillier, che ha inondato con denunce la Hydro One per sospette fatture intelligenti relative a questi contatori metrici.
"Sono stato a sbattere la testa contro il muro per gli ultimi cinque anni, dicendo che abbiamo problemi con i contatori intelligenti nel rurale Ontario." Dal 2007, nessuna attenzione è stato dato a questo problema.
Per fini di chiarezza: in questo momento la Hydro One non ha intenzione di disinstallare questi contatori intelligenti e sostituirli con analoghi - ma piuttosto di leggere manualmente i dati metrici trimestralmente dei clienti rurali e fare una stima dei mesi intermedi, perché il rilevamento wireless semplicemente non funziona. 

Più di 10.000 denunce di fatturazione sono state depositate presso il mediatore dell’Ontario, e il revisore generale dell'Ontario ha pubblicato un rapporto graffiante, dichiarando il programma dei contatori intelligenti come un flop totale. 

La Hydro One è stata la prima ad utilizzare un importante programma di utilità in Canada, distribuendo a clienti ignari i cosi detti contatori metrici “intelligenti”.
Il prezzo (fuori budget di $ 900M) è stato di di $ 2 miliardi di dollari, pagato dal popolo dell’Ontario. 

Progetto verde o progetto di avidità?
 
Per chi è nuovo a questo tema, ecco alcune delucidazioni. L’utilità dei contatori intelligenti vengono impiegati in tutto il mondo sotto la bandiera della salvaguardia del clima. Ma in generale aumentano il consumo di energia, lo ha ammesso un dirigente di alto livello di questo settore, dichiarando che i dati raccolti surrettiziamente hanno un costo superiore dell'elettricità stessa.
Il Portland State University ha recentemente pubblicato un brillante rapporto dove all'ordine del giorno parlava di contatori intelligenti, praticamente e moralmente riferiva che sono in bancarotta. 

L’eviscerazione del rapporto è intitolato "La politica neo-liberale degli 'Smart': Consumo Dell’elettricità, Monitoraggio delle famiglie, e il Modulo Aziendale”, potete leggere qui la Consapevolezza dello Smart Grid.

I clienti non vengono informati sui loro diritti costituzionali, anzi, vengono violati da una rete di sorveglianza a casa loro a mero scopo di lucro. Questa tecnologia ha causato migliaia di incendi che hanno provocato diversi decessi. I nostri corpi vengono colpiti da radiazioni a microonde pulsate esponenzialmente più forti dei telefoni cellulari, come mostrato nel: Prendete il vostro potere.

Se non ci fosse stata una valanga di fatti a sostenere tutto questo detto sopra, potrebbe sembrare troppo incredibile per essere vero. Ma purtroppo viviamo in tempi strani. 

Possiamo gestire la verità

Proprio come il sistema bancario, il sistema energetico è pure lui diventato marcio fino al midollo. Per modificare e revisionare tutto questo completamente, dobbiamo abbracciare la sfida confinata nella zona dei confort. 

Certamente è straziante scoprire che ci sono importanti programmi sociali che sono semplicemente menzogne fabbricate alimentate dalla mancanza di idee. Del tipo che non c'è abbastanza energia, cibo, risorse, denaro per tutti. Il fatto è che ne abbiamo a sufficienza per vivere e prosperare. Infatti queste verità sono state soppresse. 

Un caso in questione: un briefing dell'esercito americano del 1971 de-classificato, in realtà prevede la segretazione della tecnologia solare che ha un'efficienza più del 20% (vedi pagina 14). Questo è avvenuto nel 1971! E, naturalmente, è stato fatto in nome di interessi per la sicurezza nazionale e della proprietà.

Nel frattempo, In Nevada la mafia dell’energia ha decretato un aumento della tassa del 40% per i clienti che producono energie solari, riducendo l'importo pagato per eccesso di potenza venduta alla rete, uccidendo efficacemente lì l'industria solare. 

C'è una guerra in materia di energia. Le implicazioni sono enormi quando capiamo il livello di corruzione che è coinvolta. E dobbiamo agire per risolvere questo problema.

Credo che la soppressione delle soluzioni sia una diga pronta a scoppiare. E sono ottimista del nostro passaggio attraverso questa notte oscura con successo, come stiamo imparando a collegare e servire il bene più alto. Non c'è davvero altra scelta. 

fonti:


Traduzione e adattamento Nin.Gish.Zid.Da

Articolo correlato: 

Nuovi contatori della luce intelligenti QUI 
Contatori per il gas 
Ora anche per i radiatori (caloriferi) delle case con valvole intelligenti qui 

Purtroppo NOI, non siamo il Canada ...