martedì 30 agosto 2016

Per la Germania il TTIP è definitivamente "fallito". Sarà vero?



IL CIUCHINO DI TROJA

La Germania: il TTIp è morto.
Cremaschi: merito del Brexit

La notizia è volata anche sui media mainstream, telegiornali compresi: dopo Donald Trump, anche il numero due del governo tedesco, Sigmar Gabriel, leader dell’Spd che sorregge la super-coalizione (larghe intese) guidata da Angela Merkel, “boccia” senza appello il famigerato Ttip, cioè il Trattato Transatlantico sul commercio Usa-Ue sviluppato in anni di trattative segrete, condotte a porte chiuse dai responsabili delle principali 1500 lobby statunitensi ed europee, dietro il paravento della Casa Bianca e della Commissione Europea. 
 
Trattato che, come trapelato, avrebbe messo fine alle storiche garanzie europee sulla salute, la qualità dell’agricoltura, la sicurezza del cibo e le tutele sul lavoro, autorizzando le multinazionali a “piegare” al loro volere – con pensanti sanzioni – qualsiasi governo si opponesse al loro business. Sarebbe stata la fine dello Stato di diritto, sotto molti aspetti. Ma ora l’incubo sembra dissolversi: «Il governo tedesco dichiara morto il Ttip, grazie alla Brexit», scrive Giorgio Cremaschi, ricordando tra l’altro che il governo Renzi «era il più servile verso il terribile trattato», da approvare a scatola chiusa. Motivo in più per «votare No alla sua controriforma costituzionale».

Il vicepremier della Germania Gabriel, socialdemocratico, ha dichiarato che il Ttip non si farà più, scaricando le responsabilità del fallimento del trattato sulle eccessive pretese degli Stati Uniti, per le loro multinazionali, scrive Cremaschi sulla sua pagina Facebook. «La verità è che dopo la Brexit i negoziati per il Ttip non sono neppure cominciati. Doveva esserci una sessione decisiva proprio alla fine di giugno e il nostro ministro Calenda si era sperticato sulla necessità di giungere ad un accordo. Il governo Renzi si era mostrato il più servile, il più colonizzato d’Europa». Francia e Germania invece «avevano già frenato sull’intesa». Ma il precedente accordo tra Canada e Ue, con molti dei contenuti del Ttip, «spingeva comunque verso il disastro». Poi, «per fortuna il popolo britannico ha votato No alla Ue ed è saltato tutto: grazie alla Brexit si sono fermati, a dimostrazione che il voto britannico è stato un grande segnale positivo per la libertà e i diritti dei popoli».

Certo non è finita, ammette Cremaschi. Ma «il liberismo sfrenato del Ttip era troppo favorevole agli interessi delle multinazionali Usa: per questo quelle tedesche e francesi alla fine hanno festeggiato il suo fallimento». Ma questo, aggiunge l’ex leader sindacale Fiom, non vuol dire che «le aggressioni al lavoro, allo stato sociale e all’ambiente in Europa finiranno». I poteri economici e finanziari della Ue (e i loro politici di complemento) «continueranno a fare danni finché i popoli europei non li fermeranno». Intanto, però – grazie alla Brexit – «una catastrofe è stata evitata», sintetizza Cremaschi. «Ora dobbiamo evitarne un’altra: la distruzione della nostra Costituzione». Il fronte del Sì al referendum «è fatto dalle stesse forze e interessi che erano favorevoli al Ttip e che avevano demonizzato la Brexit». Sconfiggerli «sarà un passo avanti per l’Italia e l’Europa», visto che «i No dei popoli fanno bene alla democrazia».
 
http://www.libreidee.org/2016/08/la-germania-il-ttip-e-morto-cremaschi-merito-del-brexit/

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Il trattato CETA applicato provvisoriamente a tempo indeterminato. L’UE beffa parlamenti e cittadini
 
Il trattato CETA applicato provvisoriamente a tempo indeterminato. L’UE beffa parlamenti e cittadini
E’ il contestatissimo gemello del TTIP. Per l’entrata in vigore serve il sì del Parlamento Europeo e di tutti i parlamenti nazionali e regionali, ma Bruxelles seppellisce la democrazia senza compilare il certificato di morte

Il contestatissimo trattato di libero scambio CETA fra UE e Canada – il gemello minore del TTIP – troverà presto attuazione provvisoria a tempo indeterminato (cioè anche in perpetuo) per dribblare l’indispensabile approvazione da parte dei parlamenti nazionali e del Parlamento Europeo: questo, almeno, è il piano della Commissione Europea rivelato dalla testata giornalistica Politico. Si creerà così un precedente per l’applicazione dell’indigeribile TTIP e soprattutto (come nel caso del referendum olandese sui rapporti fra UE ed Ucraina) l’Unione Europea renderà completamente ininfluente la volontà espressa dai cittadini o dai loro rappresentanti. Ovvero, seppellire la democrazia senza compilare il certificato di morte.

Come il TTIP, il CETA antepone i profitti ai cittadini e all’ambiente, apre alla privatizzazione dei servizi pubblici, permette alle grandi società di far causa ai Governi in caso di leggi contrarie ai loro interessi.

Le trattative per il CETA sono state condotte dalla Commissione Europea. Per l’entrata in vigore è richiesta l’approvazione del Consiglio UE (formato dai ministri degli Stati membri), del Parlamento Europeo e di tutti i 38 parlamenti nazionali e regionali dell’UE, poiché durante il summit UE del luglio scorso i capi di stato e di governo hanno riconosciuto che il CETA è un trattato commerciale “misto”, ovvero tocca anche materie di competenza degli Stati membri e non solo dell’UE. La Commissione Europea avrebbe preferito definire il CETA come un trattato di esclusiva competenza UE: in questo caso l’approvazione dei parlamenti nazionali e regionali non sarebbe stata necessaria.

Per la cronaca, il ministro italiano Calenda si è adoperato per evitare che il CETA debba ricevere l’approvazione dei parlamenti nazionali e regionali. Sembra che Bruxelles abbia trovato il modo di accontentarlo.

Per applicare provvisoriamente il CETA a tempo indeterminato basterà il sì da parte della maggioranza qualificata del Consiglio UE, che potrebbe arrivare già in ottobre. In base ad un documento interno UE di cui Politico ha diffuso il leak, l’unico ostacolo è ora stabilire se escludere dall’applicazione provvisoria del CETA alcune parti del trattato, e quali: vari Stati vorrebbero lasciare da parte il capitolo relativo agli investimenti, che come il TTIP contiene il sistema ICS: si tratta della clausola ISDS (la possibilità di far causa ai Governi in caso di leggi che danneggiano i profitti) con ritocchi esclusivamente cosmetici. In base a questo stesso leak, soltanto la Germania desidera che il Parlamento Europeo approvi il CETA prima dell’applicazione provvisoria.

In Italia nessuno sta parlando di tutto questo. In Germania, dove si susseguono iniziative e dimostrazioni contro il CETA, 100.000 cittadini hanno firmato un ricorso con lo scopo di far dichiarare incostituzionale il trattato.
 
 
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Tre Motivi Per Dire NO al CETA 
(Il TTIP Uscito dalla Porta Rientra dalla Finestra) 
È di questi giorni la notizia che il governo tedesco considera “fallito” il TTIP. Ma prima di esultare bisogna fare estrema attenzione: quello che è uscito dalla porta può sempre rientrare dalla finestra, le forze che lo hanno voluto sono sempre vive e operanti. Questo post di Nick Dearden spiega perché dobbiamo temere il CETA, l’accordo tra Canada e UE, tanto quanto il fallito TTIP, e perché il secondo può di fatto rientrare in scena tramite il primo.
di Nick Dearden, 15 agosto 2016

La scorsa settimana ero con gli attivisti di tutto il mondo che sono venuti in Canada per il World Social Forum. Un tema cruciale di discussione riguardava gli accordi di libero commercio in stile “TTIP” e come possiamo fare a fermarli. Per noi in Europa il più importante al momento è il CETA – l’accordo commerciale tra Canada e UE (formalmente il Comprehensive Economic & Trade Agreement), che potrebbe diventare legge già all’inizio del prossimo anno, a meno che non riusciamo a fermarlo.

I nostri alleati in Europa e in Canada ci hanno fornito delle motivazioni forti per essere più attivi contro il CETA.

1. Il CETA è sostanzialmente il TTIP che, uscito dalla porta, rientra dalla finestra

Molte aziende USA oggi operano in Canada perché le due economie sono fortemente integrate a seguito della ratifica di un altro grande accordo commerciale stretto 20 anni fa, il NAFTA. L’infame sistema di un tribunale sovranazionale, che permette che aziende estere facciano causa ai governi su più o meno qualsiasi cosa non gradiscano, è incluso nel CETA tanto quanto nel TTIP. Nel CETA c’è una versione in parte riformata, ma non abbastanza riformata da impedire le cose che non accettiamo, ad esempio il fatto che le aziende possano fare causa ai paesi che fanno leggi sulla protezione ambientale, che introducono regolamentazioni sulla protezione sociale, ecc.

Quindi se il CETA entra in vigore, centinaia di aziende con sede negli Stati Uniti potranno comunque fare causa ai paesi europei tramite il Canada, con o senza il TTIP. E non facciamo finta che le stesse multinazionali canadesi non abbiano già fatto aggressivamente ricorso a questo sistema!

2. La legge canadese può minacciare i nostri sistemi di protezione

Il CETA ha meno risonanza pubblica del TTIP, forse perché il Canada non sembra così “grosso e cattivo” come l’economia USA. Ma il Canada ha certe regolamentazioni spaventose, che rappresentano una vera minaccia per le nostre leggi. Per esempio, il Canada è il terzo più grande produttore di organismi geneticamente modificati al mondo. Si sono appena inventati il salmone OGM a quanto ci dicono, che non richiederebbe alcuna specifica etichetta. Hanno anche condizioni terribili sulla tutela del benessere degli animali. 

Se i produttori britannici dovessero competere con questi colossi dell’agrobusiness usando le loro tecniche andrebbero subito in rovina o dovremmo sopportare a una corsa al ribasso sugli standard di qualità.

3. I nostri negoziatori hanno detto “sì” al petrolio da sabbie bituminose per avere accesso al mercato degli appalti locali canadesi

Sembra ora abbastanza chiaro che l’accordo sul CETA è stato fatto più o meno così: in primo luogo l’Europa ha messo da parte le proprie obiezioni sui combustibili fossili più inquinanti del pianeta, le sabbie bituminose, che stanno trasformando ampie zone del Canada in devastati paesaggi lunari. Questo passaggio è già avvenuto. In cambio, le grandi imprese europee potranno avere accesso al grande mercato degli appalti locali in Canada. Il Canada ha ancora forti servizi e protezioni pubbliche che permettono alle autorità locali di usare il proprio potere d’acquisto per sostenere, ad esempio, agricoltori locali o aziende locali che forniscono prodotti a scuole e ospedali. Ma tutto questo potrebbe finire con il CETA. Non è una sorpresa che decine di enti governativi locali hanno chiesto al governo canadese di essere esclusi dal trattato.

Questo si lega a un altro motivo di preoccupazione per i canadesi, che potrebbe colpire i loro piccoli agricoltori. Il Canada usa acquisti pubblici di prodotti agricoli per garantire agli agricoltori una stabilità dei prezzi. I canadesi temono che questo sistema sia messo in pericolo dal CETA, sotto il quale esso potrebbe essere considerato come una forma di protezione sleale; gli agricoltori potrebbero così finire ancora di più in balia del “libero” mercato.

Quello che vediamo nel CETA, a quanto pare, è che i governi europei e il governo canadese stanno mettendo a rischio le proprie protezioni ambientali e sociali per favorire gli interessi delle grandi imprese di entrambi i lati dell’Atlantico. È quello che abbiamo sempre pensato.

Se i nostri governi vogliono proteggere gli interessi delle loro aziende, i popoli di Europa e Canada devono sollevarsi e affermare il proprio interesse – e fare in modo che questo mostruoso trattato non diventi mai legge.
 

lunedì 29 agosto 2016

La poesis è pericolosa



Sesso e potere, la virilità di Cristo. E il Natale ha 5000 anni

Di Salvatori se ne contano tanti: e sono tutto maschi e virili, come Cristo. E’ la tesi “blasfema” di un eminente intellettuale come Francesco Saba Sardi, scomparso nel 2012, autore di decine di libri tra cui “Il Natale ha 5000 anni”, messo all’indice dal Vaticano. 

Chi è, dunque, e come “nasce” un dio? Perché la Chiesa nega la sessualità del messia? In un’intervista a Sonia Fossi per la rivista “Hera”, Saba Sardi spiega la sua visione della religione intesa solo come sistema di potere sui popoli. Triestino, spregiatore dei dogmi, Saba Sardi ha tradotto in sei lingue alcuni tra i più grandi scrittori dell’800 e del ‘900, pubblicando oltre 40 libri su temi che spaziano dalla narrativa alla saggistica, dalla poesia ai viaggi. E’ considerato una delle menti più prestigiose del XX secolo, riconosciuto dal Quirinale tra le maggiori autorità intellettuali italiane. 

“Il Natale ha 5000 anni” racconta la vicenda della nascita e della diffusione del Natale cristiano, illuminando le radici della religiosità in un momento storico di nascente integralismo. Con l’avvento del neolitico, 12.000 anni fa, la nostra civiltà diventa stanziale grazie alla scoperta dell’agricoltura. Per gestire la terra e il lavoro nasce la guerra. E per motivare la guerra viene “inventata” la religione.

Nasce così l’attuale sistema di potere, che in un suo saggio del 2004 Saba Sardi chiama “dominio”. Temi anticipati da “Il Natale ha 5000 anni”, volume popolato di vicende e personaggi che, prendendoci per mano, ci fanno percorrere il 

cammino dell’uomo: «Dodicimila anni fa l’umanità dell’Eurasia ha inventato le divinità», riassume Sonia Fossi nell’intervista ripresa dal blog di Gianfranco Carpeoro. Ma è nella crisi generale di 5000 anni fa che Francesco Saba Sardi individua «il sorgere della necessità di speranza che porta l’uomo a desiderare la comparsa del Salvatore, del redentore capace di ricondurci alla fratellanza dei primordi». E così, «la speranza nei Figli del Cielo apparsi in maniera straordinaria, uscendo da grotte, rocce o nascendo da madri vergini, si diffonde per millenni lungo tutti i territori eurasiatici». Sicché, il Cristianesimo «è solo uno dei Natali dei Figli del Cielo». Ma chi è questa volta il Figlio del Cielo? Sempre lo stesso di 5000 anni fa? E cosa rappresenta per noi oggi la religione, la fede, la credenza in entità sovrumane?

“Il Natale ha 5000” anni viene pubblicato per la prima volta nel 1958 per essere poi ritirato dalle librerie. La pubblicazione del 2007 dell’editore Bevivino è in realtà la seconda edizione, precisa Sonia Fossi. Cosa accadde nel 1958? «Nel ’58 il mio libro fu accolto molto bene dal pubblico e molto male dalla “Civiltà Cattolica”». La rivista dei gesuiti, allora diretta da padre Enrico Rosa, «dedicò un intero numero, ben 25 pagine, alla confutazione della tesi esposta nel mio libro, confutazione a cura di padre Rosa». Che cosa ha fatto e cosa può ancora fare paura del suo libro? «Varie cose. Ad esempio, ha fatto paura il fatto che io affermassi che il Cristianesimo è un mitema: ma il mito non è bugia». Il mito è un’affermazione che sorge spontaneamente, spiega Saba Sardi. «Il Natale è un mito che sorge nell’impero eurasiatico quando nell’età neolitica l’umanità passa dal nomadismo alla stanzialità. La società stanziale inventò l’agricoltura, l’allevamento di bestiame, il maschilismo e il potere. La necessità di una società organizzata richiese l’istituzione di una gerarchia che veniva ordinata soprattutto dal cielo con l’idea della divinità». 

Su quali elementi – domanda la giornalista – basò la sua confutazione padre Rosa? «La mia tesi è inconfutabile», risponde lo studioso. «Padre Rosa basò la sua confutazione sul fatto che Gesù è una realtà storica e non una figura mitica. 
Ma anche se Gesù fosse una realtà storica questo non avrebbe nessuna importanza, perché fu Paolo di Tarso il fondatore del Cristianesimo e non Cristo». Il Cristianesimo nasce e si diffonde seguendo vari rami, varie tesi come ad esempio la gnostica, per poi arrivare alle edizioni Paoline, e gli scritti di Paolo di Tarso diventano la base su cui si fonda il cattolicesimo per come noi oggi lo conosciamo. 
Come interpretare questo percorso? «E’ chiaro che quando è giunto il momento di scegliere tra i vari rami del Cristianesimo si è pensato di scegliere il Dio monoteista che più conveniva a chi in quel momento gestiva il potere, in questo caso l’imperatore Costantino. Insomma, Paolo di Tarso è stato un autore che ha trovato nell’imperatore Costantino un formidabile editore». 
Quindi l’imperatore Costantino potendo scegliere tra diversi autori decide di editare Paolo di Tarso? «Sì, e da quel momento il Cristianesimo sostituisce la Trinità Capitolina formata da Giove, Marte ed Ercole. Bisogna sottolineare il fatto che le figure e le qualità degli Dei Capitolini non soddisfacevano più gli intellettuali romani dell’epoca. Costantino unificò l’impero donando al popolo romano un Figlio del Cielo, monoteista e nato da un Dio sensibile e più raffinato degli Dei a cui i romani erano abituati fino ad allora».

La narrazione cristica ha però avuto un’immensa fortuna: perché? «La grande forza del Cristo, così come per tutti gli Apparsi, per tutti i Figli del Cielo, consiste soprattutto nell’essere maschio», spiega Saba Sardi. «La gerarchia è maschile. Il potere maschile, il Tyrannos (in lingua turca e in latino: il pene duro), il Tiranno». Attenzione: «Nessun potere può affermarsi se non è incarnato; così, il potere si materializza in una parte del corpo». Al che, «sesso e potere diventano tutt’uno». Si badi: «Non c’è mai stata un’Apparsa. Mai una donna venuta a rivelare il Nuovo Mondo, a promettere l’Età dell’Oro». Da quando sono stati inventati gli Dei, le Dee, le Ninfe, le Valchirie – aggiunge Saba Sardi – sono sempre «al servizio del Signore degli Dei, il Grande Maschio». Il potere è maschio in una civiltà dominata dai maschi, osserva Sonia Fossi. Ma se l’umanità avesse camminato sulla scia dell’energia femminile, questo avrebbe fatto differenza nella nostra evoluzione? «Moltissima differenza. Il potere non è donna. La donna è madre. Nella nebulosità dei nostri ricordi ancestrali si è persa l’idea delle Dee che si auto-generavano senza il ricorso dell’inseminazione maschile come la Madre Terra, metafora del suolo che risorge continuamente da se stesso. Nell’età neolitica la donna venne “domesticata”, ridotta alla condizione di inferiorità e sudditanza». 

«Il Neolitico è stata una tragedia per l’umanità», insiste Saba Sardi. «L’invenzione della stanzialità, nel tempo ha cambiato tutto: il modo di mangiare, la concezione dello spazio. Abbiamo cessato di divertirci. Andare a caccia è divertente, il selvaggio si diverte. 
Zappare non è divertente come non è divertente fare l’impiegato. Abbiamo cessato di divertirci e abbiamo inventato la guerra. La parola ha cessato di essere spontanea: non è la parola che inventa il mondo, ma sono gli oggetti che iniziano a imporre le parole». Il suo libro percorre la storia dei Figli del Cielo, dei mitema. Quali elementi uniscono queste figure al Cristo? «Come abbiamo già detto la maschilità», risponde l’autore. 
«Il fatto che devono affrontare dei pericoli: ad esempio, il Dio egizio Amon Ra – il Sole – deve affrontare il pericolo della notte, come il Cristo deve affrontare il buio, il Diavolo. Il fatto è che sono Apparsi, il Natale è Apparso. Non è sempre necessaria una madre vergine, ma una nascita straordinaria: Mitra nasce da una roccia. Poi, l’Apparso trionfa nell’aldiquà o nell’aldilà; quello che conta è il trionfo attuale o futuro, dopo aver “rinominato” il mondo non più con la parola spontanea, ma come conseguenza dell’essersi impadronito del mondo». In altre parole, attraverso l’evocazione della divinità, «il potere consiste nel darci il pensiero, che è parola».

Tutti i profeti raccontano del ritorno dell’Età dell’Oro, scrive la Fossi, anche se ognuno chiama questo tempo che ci attende con le proprie parole: cosa rappresenta questa visione? «Nostalgia e speranza», dice Saba Sardi. «Speranza che ritorni il tempo felice. Il tempo in cui non si consumava la propria vita lavorando, perché cacciare o raccogliere delle radici nei boschi non è un lavoro». Ed ecco il nostro tempo: «La civiltà per come l’abbiamo costruita ora è un disastro. Abbiamo distrutto la natura, abbiamo ucciso noi stessi». Tornare indietro? «E come? Tornando alla caccia? E’ più probabile che ci penserà la Terra stessa a ripulire l’uomo. L’Apocalisse è la fine del mondo per ricominciare. L’Età dell’Oro è apocalittica. Ci sarà un’epoca di felicità futura perché la nostalgia e la speranza sono tutt’uno. Tutti gli Apparsi, tutti i Figli del Cielo parlano di questo momento, tutti». 

Quindi, figure simili a Cristo esistono almeno da 5000 anni. «Nel Neolitico avviene la rivoluzione razionale, la ratio: il cognito prende il posto del mitema e sostituisce la poesis, l’invenzione, la poesia che è immediatezza e spontaneità, è ciò che sopravvive ancora nei bambini». Quindi le informazioni le abbiamo, ma a causa della nostra razionalità non riusciamo ad utilizzarle? «No, non riusciamo. Tutte le informazioni da cui siamo invasi nella nostra società sono composte da due parti: la prima è costituita da dogmi. Dogma è la fede e l’affermazione fideistica non ha nulla a che fare con la razionalità. 
La seconda parte dell’informazione è composta dalla giustificazione, la riprova. Il Vaticano, ad esempio, informa utilizzando la razionalità dell’informazione religiosa». Ratzinger ha detto di continuo che il Cristianesimo è razionale. «I preti non fanno altro che dare dimostrazione di Dio e delle sue manifestazioni hanno bisogno della riprova». Mentre la scienza «parte da ipotesi che debbono essere provate», la religione «al posto delle ipotesi mette delle certezze aprioristiche», cioè «dogmi che non possono essere smentiti perché smentire i dogmi significa essere degli eretici».

La storia dell’uomo è comunque piena di eretici, di uomini che hanno tentato con tutte le loro forze di smentire questi dogmi. Gente come Giordano Bruno, disposta a pagare con la vita. Oggi, domanda Sonia Fossi, un Giordano Bruno che tipo di opposizione incontrerebbe? «Incontrerebbe un padre Rosa che gli darebbe pubblicamente del bugiardo», risponde Saba Sardi. Ma la Chiesa «è in contraddizione con se stessa: ad esempio, dichiara Cristo una realtà storica, quindi non nega l’incarnazione, ma dell’incarnazione nega la sessualità». 

Infatti, “Il Natale ha 5000 anni” mostra le immagini di antichi dipinti in cui la sessualità di Cristo non viene negata, ma mostrata. Quei dipinti «sono esistiti fino al Concilio di Trento», poi sono stati occultati. «Il Concilio di Trento è da considerarsi l'antirinascimento», sostiene lo studioso. La copertina del libro sotto accusa, ad esempio, mostra la “Sacra Famiglia” di Hans Baldung Grien, datata 1511. «L’immagine che ha suscitato, a più riprese, scandalo, mostra il Bambino Gesù sottoposto a manipolazioni genitali. A toccarlo è la nonna, sant’Anna, mentre il bambino tende una mano al mento della madre, Maria, e l’altra scopre l’orecchio dal quale è entrato il Verbo». 

Da cattolici e protestanti «si è cercato in vari modi di spiegare, o meglio esorcizzare, l’atto erroneamente considerato un gesto di libertà senza precedenti nell’arte cristiana, ma le erezioni di Gesù sono illustrate da una folla di dipinti rinascimentali», afferma Saba Sardi. 
«In più di un dipinto l’erezione è talmente palese da aver indotto più volte i censori a mascherarla con pennellate o drappeggi, quando non si è arrivati a distruggere i dipinti “incriminati”». Eppure, aggiunge lo studioso, «la virilità di Gesù è una componente fondamentalissima nella concezione cristiana». Sicché, «negare questa evidenza, negare la sessualità del Cristo, equivale a negare l’Ensarcosi, l’incarnazione del Figlio del Cielo, e dunque a negare il dogma stesso del Dio-uomo; questo equivale dunque a pronunciare una bestemmia».  
Visto che l’esistenza stessa di questi dipinti testimonia il fatto che la Chiesa non ha da sempre negato la sessualità di Cristo – ragiona Sonia Fossi – come siamo arrivati alla negazione? Nel Cristianesimo, Saba Sardi distingue tre fasi: nella prima, la fase Agostiniana, «Dio è Padre, severo e unilaterale: concede la grazia ai suoi figli ma chi non è nelle sue grazie va all’inferno». La seconda è la fase del Rinascimento: «In questa fase Dio Padre viene sostituito dal figlio, che ha ha doti di spontaneità e umanità, ed è davvero di carne e sangue». Poi arriva il Concilio di Trento, che apre la terza fase del Cristianesimo, in cui si torna alla figura del Padre severo e indiscutibile. 
«Naturalmente un residuo del Dio che si incarna nel Figlio, della fase rinascimentale, ha continuato a sopravvivere resistendo fino a Giovanni XXIII, ma adesso si sta tornando a Pio IX, al Sillabo. Perché la concezione dell’uomo che può e deve scegliere è impossibile da conciliare per la Chiesa, quindi si torna al Sillabo: così si pensa, così si parla, così si scrive». La poesis è pericolosa, conclude Saba Sardi: «Il poeta è pericoloso perché non rispetta i dettami del potere, quindi, tutti devono essere ridotti al comune denominatore: il Sillabo e i suoi derivati. I giornali sono il Sillabo, la produttività è il Sillabo. Il poeta è la negazione del Sillabo».

domenica 28 agosto 2016

"La Scelta" Tra psico e squilibrio


Muoiono in "Strane Circostanze"
varie persone scomode a Hillary
- Lei stessa può essere la prossima -

11 Agosto 2016
dal Sito Web ElRobotPescador 
traduzione di Nicoletta Marino
Versione originale in spagnolo

L'informazione che riportiamo è veramente grave:  

sembra che tutti coloro che hanno la possibilità di danneggiare Hillary Clinton finiscono col morire in strane circostanze.  

Infatti, come spiegato dal Web ZeroHedge, possiamo chiamarla teoria della cospirazione, coincidenza o solo sfortuna, però ogni volta che una persona si trova in una posizione per rovinare Hillary Clinton, finisce col morire.  

Come aveva scritto Jim Hoft, del giornale GatewayPundit, il 3 luglio 2016 Shawn Lucas, un seguace del pre-candidato democratico Bernie Sanders, e il produttore Ricardo Villaba, presentarono una denuncia ai servizi della Convenzione Nazionale Democratica e la sua direttrice, Debbie Wasserman Schultz, dove si denunciava la campagna fraudolenta del proprio partito democratico per affondare Sanders e essere in favore della sua rivale Hillary Clinton, questo denunciato poi da documenti di Wikileaks.



Ebbene, Shawn Lucas fu trovato morto dalla moglie all'inizio di agosto, a terra nel bagno di casa sua. Questo è successo il 2 agosto e non si conoscono le circostanze della morte. 

Anche se è certo che Lucas fece solo da passamano per i documenti della denuncia, le morti in strane circostanze di tutte quelle persone che " danneggiano o possono danneggiare Hillary Clinton" inizia a sembrare un'epidemia.  

Questa strana morte avviene poco dopo la venuta a mancare di un membro del Partito Democratico di 27 anni, Seth Conrad Rich, che fu assassinato per strada l'8 luglio in Washington DC, da una o diverse persone che non gli rubarono nulla di quello che indossava, lasciando anche la sua ventiquattrore, il suo orologio o il cellulare.


Poco dopo la sua morte, crebbero le voci sui social, secondo le quali Rich si sarebbe rivolto alla FBI la mattina del suo assassinio apparentemente con l'intenzione di parlare di agenti speciali che si occupavano di un "caso in corso" che comprendeva la possibile partecipazione della famiglia Clinton.
Ebbene tutti questi sospetti sull'assassinio di Rich hanno iniziato a prendere corpo nelle ultime ore attraverso Julian Assange…

ASSANGE INSINUA CHE RICH RESE PUBBLICHE LE MAIL CHE COMPROMETTEVANO HILLARY CLINTON
Le strane circostanze che circondano la morte del giovane impiegato democratico di 27 anni, a causa di diversi spari per la strada, vicino a casa sua Washington, hanno portato il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, a offrire una ricompensa di 20.000 dollari per informazioni che potessero portare a scoprire i colpevoli.  
Fonte
 

La cosa più sorprendente però è il commento di Assange rilasciato ad una televisione olandese dove da ad intendere che Rich fu assassinato perché rese pubbliche le e-mails compromettenti del Partito Democratico e pertanto il suo assassinio ha un movente politico. 


Questo è un estratto dell'intervista di Assange rilasciata a Nieuwsurr:

Assange: coloro che filtrano le informazioni fanno grandi sforzi per ottenere il materiale e questo implica correre sempre gravi rischi.

C'era un ragazzo di 27 anni che lavorava per il Comitato Nazionale Democratico che fu ferito ad una spalla…e fu assassinato per ragioni sconosciute mentre camminava per la strada a Washington.

Intervistatore: ma questa fu solo una rapina, giusto?

Assange: No. Non c'è nessuna prova.

Intervistatore: Cosa sta suggerendo?

Assange: Voglio dire che le nostre fonti corrono dei rischi e che sono preoccupati nel vedere che succedono fatti come questi.

Intervistatore: allora mi sta dicendo che lui era una delle sue fonti?

Assange: Non facciamo commenti su quali sono le nostre fonti.

Intervistatore: Ma allora perché lo insinua?

Assange: Perché bisogna capire che le nostre fonti corrono dei gravi rischi, ed è perciò che vengono da noi così da consentir loro l'anonimato.

Intervistatore: Però colpisce abbastanza il fatto che suggerisca un assassinio…questo è quanto sta facendo ora.
Fonte



Ci troviamo di fronte a una accusa quindi estremamente grave, al momento solo un'insinuazione di Julian Assange, che di fatto, punta direttamente alla testa di Hillary Clinton.

Per capire meglio la stranezza della morte di Rich, teniamo presente che a Washington ci sono stati 77 omicidi solo nel 2016, eppure l'assassinio di Rich è stato l'unico della zona della capitale, il che vorrebbe dire che è una zona tranquilla. 

La Polizia di Washington è stata molto ermetica sulle ricerche per la morte di Rich e ha dichiarato che presumibilmente si era trattato di una rapina. 
Il padre stesso di Seth Rich, Joel Rich, ha scartato la teoria della rapina in una intervista rilasciata alla filiale locale della catena KMTV. 
"Se si tratta di una rapina, è andata male, perché mio figlio portava ancora addosso il suo orologio e i suoi soldi, aveva anche le sue carte di credito, il cellulare e quindi è stato uno sforzo inutile". 
Però le stranissime morti di Lucas e Rich, non sono state le uniche avvenute ultimamente tra i personaggi scomodi per Hillary Clinton. 
In effetti solo in sei settimane ci sono stati cinque morti… 
1. Shawn Lucas, seguace di Sanders che consegnò i documenti relativi alla denuncia per frode contro la Convenzione Nazionale Democratica.

Shawn Lucas

2. Victor Thorn, investigatore indipendente specializzato nel rivelare affari sporchi della famiglia Clinton, si è sparato, apparentemente un suicidio.

Victor Thorn

3. Seth Conrad Rich, membro dello staff del Partito Democratico, di 27 anni, fu assassinato, presumibilmente, mentre andava a parlare con l'FBI su di un caso in cui erano possibilmente implicati i Clinton.

L'unica cosa chiara riguardo il suo assassinio è che non si è trattato di una rapina.

Seth Conrad Rich

4. John Ashe, funzionario dell'ONU che è morto incidentalmente schiacciando la sua gola da solo mentre faceva sollevamento pesi. Era stato convocato in giudizio per testimoniare contro i Clinton e il Partito Democratico.

Abbiamo Parlato del fatto nell'articolo Ex Funzionario dell'ONU Muore in Strane Circostanze poco prima di Testimoniare contro Hillary Clinton.
John Ashe

5. Mike Flynn, Editore di Big Government della Breitbart News.
L'ultimo articolo di Mike Flynn fu pubblicato il giorno della sua inaspettata morte, e si "Il denaro dei Clinton: Bill e Hillary hanno creato la loro fondazione Cina nel 2014″.

Mike Flynn

E' una enorme coincidenza che tanta gente indigesta ai Clinton abbia la strana mania di morire in circostanze strane e in uno spazio di tempo così breve.
Anche il famoso attore James Woods, ha commentato su Twitter, che molto ha a che vedere con gli ultimi movimenti di Assange e che curiosamente ha fatto prima che lo stesso Assange offrisse una ricompensa sulla morte di Rich.

James Woods

Dopo il grande danno che Wikileaks ha fatto alla campagna di Hillary Clinton, l'attore si è domandato in pubblico che possibilità ci siano che Assange muoia all'improvviso nelle settimane a venire… evidentemente "in strane circostanze".
E ci sono molte persone che hanno già risposto a Woods dicendo che è molto possibile che Assange muoia prima delle elezioni di novembre. 



Anche se forse il tema gira contro Hillary Clinton e sarà sotto terra prima delle elezioni viste le voci crescenti sul suo pessimo stato di salute. 
 
Così lo dice la RT:  
La salute di Hillary Clinton è stata oggetto di un'intensa discussione sui social nelle ultime ore specialmente dopo la pubblicazione di alcune foto dove si vede che la aiutano a salire le scale.  
Martin Shkreli, dirigente finanziario e farmaceutico conosciuto come l'impresario più odiato in USA, ha pubblicato su Twitter questa domenica che la candidata presidenziale del Partito Democratico Hillary Clinton soffre, secondo lui, del Morbo di Parkinson.  
"Ho controllato una serie di video e credo che Hillary Clinton presenta i primi sintomi del Morbo di Parkinson. Sembra che prenda L-vodopa (farmaco per il trattamento del Parkinson)"


Però la diagnosi di Morbo di Parkinson è poca cosa se la paragoniamo a altre informazioni sulla sua salute, come quelle che dà Jon Rappoport:

I principali mezzi di comunicazione stanno nascondendo il vero stato di salute di Hillary Clinton.

Certo è che Hillary Clinton ha sofferto di coaguli sanguigni pericolosi. E il trattamento per questo sono i diluenti per il sangue che si somministrano per ridurre la possibilità di un coagulo mortale.

Hillary prende il Coumadin, conosciuto anche come warfarina.

Letteralmente parlando si tratta di veleno per i topi. Questa sostanza uccide i topi perché produce emorragie interne.

Quindi il medico che prescrive e il paziente devono prestare molta attenzione alle dosi che somministrano. Secondo la dose prescritta si può provocare un'emorragia interna che minaccia la vita del paziente. E può succedere che si producano piccoli e fatali coaguli di sangue.

Pertanto Hillary è monitorata molto da vicino, diciamo settimanalmente. Eppure le prove non sono matematicamente sicure.

E visto che il Coumadin è altamente tossico, le conseguenze dovute al suo uso continuato sono danni epatici, soprattutto quando il farmaco si somministra per lungo tempo ed è il caso di Hillary Clinton.



Come si può vedere, la Clinton sta giocando alla roulette russa, dice Rappoport.

Realmente, a questi livelli, fa paura pensare a quanto può succedere nel mondo a partire da novembre quando i Nordamericani dovranno scegliere tra

  • una autentica psicopatica come Hillary Clinton
  • un egoista squilibrato come Donald Trump 

E' fuor di dubbio che il mondo sarebbe molto migliore se i due scomparissero dalla faccia della Terra a sorpresa prima di novembre…